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“Il cancello delle favole”, il festival del teatro per ragazzi a Castellone

20140704-085344-32024825.jpg20140704-085344-32024825.jpgPrenderà il via oggi il festival del Teatro per ragazziIl cancello delle favole” in programma il 4-5-6 luglio al cancello nel borgo di Castellone a Formia.
L’evento completamente autofinanziato è promosso ed organizzato dal Teatro Bertolt Brecht in collaborazione con l’Ipab SS. Annunziata, all’interno del circuito dei Teatri Riuniti del Golfo e del progetto officine culturali della Regione Lazio con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Formia.

Tutte le mattine alle 9:00 “Favole a colazione” con la lettura delle più belle storie del Pentamerone di Gianbattista Basile e dalle 10 alle 12. il laboratorio di manipolazione e costruzione burattini, pupazzi e strumenti mentre tutti i pomeriggi dalle 17 alle 19 le serenate animate dai bambini nell’intero quartiere. Tutte le attività con il contributo di 5 euro saranno guidate da due artisti argentini della compagnia Viruta Y Sudor con esperienza internazionale nel teatro di figura.

La sera alle 21:00 tre produzioni del Teatro Bertolt Brecht solitamente in tour nazionale e riproposte in occasione del festival dedicato al partigiano e burattinaio emiliano Otello Sarzi con ingresso libero ed uscita a pagamento.
Domani sera aprirà il festival “Zeza e Pulcinella” con il testo di Pompeo Perrone e la regia di Maurizio Stammati.

Il teatro Bertolt Brecht ha una lunga confidenza con la maschera di Pulcinella, di cui ha narrato, nel corso di diversi spettacoli, le peripezie, gli amori, le disavventure e addirittura la morte.
Lo spettacolo “Zeza e Pulcinella” si inserisce in questa linea di lavoro e si ispira alla Zeza tradizionale in maniera molto libera, rielaborando e contaminando le diverse tradizioni, per dare vita ad una serie di squadri ispirati alle tecniche del teatro di strada e di figura.
La Zeza tradizionale è una scenetta carnevalesca, cantata al suono del trombone e della grancassa, che vide probabilmente la luce nella seconda metà del Seicento. Zeza era originariamente un nome proprio: il diminutivo di Lucrezia (moglie di Pulcinella nella commedia dell’arte).

La meraviglia del teatro di strada si unisce alle atmosfere farsesche della maschera napoletana per dar vita ad uno spettacolo originale e di sicuro impatto su spettatori di ogni età.

redazione

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