Un altro imperdibile appuntamento per gli amanti della buona musica è per domenica 14 agosto. Alle ore 21:30 sul palco dell’area archeologica di Caposele salirà il celebre trombettista Enrico Rava, protagonista dell’ultimo concerto dell’edizione 2016 del “Jazzflirt Festival”. L’evento è prodotto dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “Jazzflirt-Musica & Altri Amori”.
L’icona del jazz made in Italy suonerà con una nuova formazione, il “Rava New Quartet”, di cui fanno parte anche tre giovanissimi talenti: Francesco Diodati alla chitarra; Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. Con questa formazione e con il contributo di Gianluca Putrella, nel settembre 2015 è uscito “Wild Dance”, album targato ECM, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica, tanto da meritare il titolo di “miglior gruppo del 2015″ tributato dai lettori della rivista “Musica Jazz”.
Nato nel 1939 a Trieste, agli esordi della sua lunga carriera Enrico Rava si ispira a figure carismatiche della scena jazz internazionale come Chet Baker e Miles Davis. Si è poi avvicinato all’avanguardia, suonando con musicisti del calibro di Gato Barbieri, Don Cherry, Mal Waldron e Steve Lacy. Trasferitosi a New York per una decina d’anni, ha collaborato con altri sperimentatori come Roswell Rudd, Marion Brown, Cecil Taylor e Carla Bley. E’ nato così lo stile personalissimo e inimitabile che gli ha consentito di raccogliere frutti eccellenti sia nel campo del jazz di ricerca che nel solco della tradizione. Negli ultimi anni Rava ha virato su toni e atmosfere più raccolte e intimiste (come nei duetti con Stefano Bollani, Danilo Rea, Julian Oliver Pazzariello, Giovanni Guidi), collaborando anche a grandi progetti come quello del Parco della Musica Jazz Lab.
Nominato “Cavaliere delle Arti e delle Lettere” dal Ministro della Cultura Francese, nel 2002 ha anche ricevuto il prestigioso “Jazzpar Prize” a Copenhagen. Negli ultimi anni è comparso nei primi posti del referendum della rivista americana Down Beat, nella sezione riservata ai trombettisti, alla spalle di Dave Douglas, Wynton Marsalis e Roy Hargrove, e in quella riservata ai migliori gruppi.
L’8 Giugno 2011 per Feltrinelli Editore è uscito il libro “Incontri con musicisti straordinari. La storia del mio jazz”. La storia degli ultimi cinquant’anni di jazz nelle parole divertite e divertenti di uno dei protagonisti assoluti della musica contemporanea.
A giugno di quest’anno invece, è stato presentato il film documentario “Enrico Rava. Note necessarie” diretto dalla regista Monica Affatato: un viaggio attraverso il mondo del jazz per scoprirne la forza di musica rivoluzionaria e il potere di arte liberatoria che si trasforma insieme con la società, raccontato con immagini cinematografiche da una icona della musica italiana.
Francesco Diodati appartiene alla nutrita schiera di giovani musicisti jazz in rapida ascesa nazionale, e non solo. La chiarezza d’idee e la volontà di condividere la propria poetica con musicisti della stessa generazione sono i suoi tratti salienti. Il contributo di Diodati s’iscrive nella linea del jazz contemporaneo in cui il senso della storia convive con l’apertura a un vasto universo sonoro. L’uso sapiente degli effetti elettronici che s’innesta sulla padronanza tecnico musicale della chitarra elettrica e acustica, riflette una concezione dello spazio sonoro che dilata i confini fisici delle sei corde.
Gabriele Evangelista, considerato uno dei contrabbassisti italiani piu’ creativi ed eclettici, è l’ultimo dei talenti valorizzati da Rava. Scoperto ai seminari jazz di Siena, sta bruciando le tappe a velocità supersonica ed è richiestissimo per le sue straordinarie doti (precisione unita ad una sfrenata creatività ed ad un grande interplay ) da molti musicisti italiani.
Enrico Morello è un batterista dal drumming raffinato, che può contare su una preparazione accademica e una serie di esperienze internazionali rare per tanti suoi coetanei e che coltiva lo studio del suo strumento con passione e professionalità. È un musicista curioso e rispettoso della tradizione, con uno swing stupefacente e grande sensibilità nella scelta delle dinamiche, che guarda al futuro, costantemente impegnato in una personale ricerca che parte dal jazz ma esplora tutto l’universo musicale.
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