Di Alessia Maria Di Biase.
Succede che un giorno incontri la persona giusta e decidi di andare a viverci insieme.
Succede che fate dei progetti, la vita in comune, una casa e dei figli, come tutti.
Succede però che la vita non è sempre uguale per tutti, e anche se l’obiettivo è lo stesso, le strade per raggiungerlo possono essere molto diverse, complesse, a tratti incomprensibili.
Succede che Eugenio e Roberta, iniziano a realizzare il sogno di avere un figlio sulle spiagge di Sperlonga e da li comincia il loro lungo percorso.
Una strada ardua, in pendenza, come le rocce che Eugenio amava scalare, quasi impossibile, come il sogno di Roberta di diventare una ricercatrice.
Succedono tante cose nel racconto “Sei sempre stato qui” .
La parola “succede” è quella che si ripete più frequentemente in questo libro e che ogni volta ci apre ad un nuovo scenario, un fatto nuovo, inatteso quasi che il destino stesse giocando a fare i dispetti.
Dopo numerosi tentativi, prove e dolori, personali e in comune, che metteranno a dura prova la forza dei protagonisti come singoli e come coppia, Eugenio e Roberta decidono di cambiare strategia e iniziare ad assecondare il destino anziché combatterlo.
Abbandonata, dolorosamente, l’idea di un figlio biologico, si aprono al mondo dell’adozione internazionale, da qui ricominceranno un nuovo, lungo e sorprendente cammino che li condurrà fino alla lontana Cambogia, dove, dopo tanta attesa, pazienza e perseveranza, abbracceranno finalmente il loro primo figlio Mario.
Da quel momento la loro vita non sarà più la stessa, non solo per l’evidente motivo di essere diventati genitori con tutto quello che ne comporta, ma perché finalmente ricominceranno ad avere fiducia nella vita.
Questo bambino “magico”, come amano affettuosamente definirlo i genitori, ha chiuso il cerchio di negatività nel quale Eugenio e Roberta si sono sentiti persi per tanto tempo, iniziato dapprima con i problemi di salute di lui, la perdita del lavoro per lei, la malattia incurabile di suo padre, le gravidanze attese, arrivate e poi perdute.
Sei sempre stato qui è il racconto insolito di un uomo che ha voluto con tutto se stesso restituire la paternità al figlio che lui non è mai stato. Il desiderio forte di riscattare il suo passato e pagare i conti della sua infanzia, per quel padre a modo suo buono ma comunque assente, spingono Eugenio a lottare con una forza che neppure lui sapeva di avere, portandolo a risalire quelle montagne che aveva dovuto abbandonare, arrivando, seppur con fatica, fino alla cima, godendo finalmente del panorama sotto di lui.
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