Il frutto italiano per eccellenza rischia di sparire: siccità e costi insostenibili

A causa della siccità degli ultimi anni e dei costi troppo elevati, un frutto molto consumato dagli italiani potrebbe non arrivare più sulle tavole.

La frutta è un alimento che contiene tantissime proprietà nutritive ed è a bassa densità calorica. Ovviamente non tutti i tipi di frutta apportano lo stesso valore, dato che c’è, per esempio, il cocco, che ha un alto contenuto calorico, così come i cachi e le banane. Chi la assume, deve prima conoscere queste informazioni e in base al proprio stato di salute scegliere quale può mangiare e quale è meglio evitare.

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Il frutto italiano per eccellenza rischia di sparire: siccità e costi insostenibili- gazzettinodelgolfo.it

La frutta raggiunge il massimo delle sue qualità quando è matura ed in quel caso è ottima per essere consumata, anche se non tutti la preferiscono. Possiede un alto contenuto di acqua, di vitamine A e C, di sali minerali, di fibra alimentare e un buon contenuto di zucchero. Tutti i frutti sono molto apprezzati a tavola ma con il passare del tempo non tutti potrebbero essere facilmente acquistati. Infatti, nell’ultimo periodo, a causa della siccità e dei prezzi troppo elevati nella produzione, secondo i dati emersi un frutto italiano per eccellenza rischia di sparire.

Il frutto più apprezzato colpito dalla crisi: a rischio la sua produzione, i motivi

Uno dei frutti più amati dagli italiani è sicuramente l’arancia, e in questo caso parliamo di quella siciliana. Secondo i dati emersi di recente, in particolare le arance prodotte nella zona di Catania, sono oggi colpite dalla siccità, che da più di un anno e mezzo ha intaccato la produzione. Infatti, rispetto agli standard, le dimensioni degli agrumi sono attualmente molto più piccole e la scarsità di acqua non permette di coltivarle.

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Il frutto più apprezzato colpito dalla crisi: a rischio la sua produzione, i motivi- gazzettinodelgolfo.it

Per questo motivo oltre 2000 ettari di agrumeti sono stati abbandonati dai coltivatori, che non possono irrigare i propri terreni a causa dei consorzi di bonifica. Il rischio, per queste terre, è che vengano trasformate per poi essere utilizzate per pannelli fotovoltaici. La qualità delle arance siciliane resta comunque elevata ma le dimensioni più piccole non sono particolarmente apprezzate dai consumatori.

Di conseguenza, con l’offerta che è diminuita e con l’aumento dei prezzi, la maggior parte dei guadagni va alla filiera distributiva. Questo vuol dire che gli agricoltori non ricevono il compenso che gli spetta. Per far fronte alla poca disponibilità il mercato sta importando le arance da Paesi come Tunisia, Marocco e Spagna. Per questo gli agricoltori, trovandosi davanti ad una situazione diventata ormai insostenibile, chiedono degli interventi mirati, in modo da poter attivare nuovamente la coltivazione delle arance di Sicilia.

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