“La creatività delle donne ed il loro potenziale d’impresa è una delle risorse di crescita e lavoro dell’economia europea che andrebbero valorizzate”. E i dati confermano questa frase che si trova nella pagina della Commissione europea dedicata all’impresa. Pur in crescita, solo il 34% delle imprese europee è al femminile, solo il 30% delle startup che nascono in Europa hanno a capo una donna, solo il 15% dei lavori nel settore tecnologico sono in mano a donne. E se questo quadro, anche nel confronto mondiale, è considerato un problema a livello europeo, i numeri del Vecchio Continente sono comunque ben più alti di quelli che si riscontrano nel nostro Paese, dove gli ultimi dati Unioncamere parlano di una componente femminile pari al 22% delle 6 milioni di imprese italiane.
Siamo indietro, insomma. Ed è tutto qui il motivo perché un’amministrazione pubblica italiana deve investire nel sostegno all’imprenditorialità femminile. Anche nel Lazio, dove pure la situazione da qualche anno è in miglioramento e dove la dimensione dell’impresa femminile è importante. Anche qui i numeri sono il miglior biglietto da visita: sono 145 mila le imprese in rosa, con un aumento dell’1.3% nel 2018, lo ‘scatto’ più alto a livello nazionale con un aumento di 1900 imprese. Un numero totale che ‘nasconde’ una distribuzione geografica per molti versi sorprendente: le imprese femminili sono il 28% del totale a Frosinone, il 26% a Latina, il 27% a Rieti e il 28% a Viterbo, con Roma che rimane al 20%.
Ma c’è ancora da fare per raggiungere le percentuali europee, e rendere stabile l’apporto di creatività al sistema imprenditoriale laziale.
C’è prima di tutto da sostenere finanziariamente le donne che ‘fanno impresa’, ed è quello che facciamo con il bando innovazione femminile che sostiene investimenti in nuove tecnologie e soluzioni digitali, come macchine a controllo numerico, realtà aumentata, stampa 3D, per favorire percorsi di innovazione nei processi produttivi, nel marketing e nella comunicazione, nella sicurezza dei luoghi di lavoro e nell’organizzazione aziendale. Uno strumento che ogni anno permette a decine di imprese di ‘venir fuori’ e provare a farcela e alle imprese femminili già esistenti di essere più competitive. Ma è chiaro che le sole risorse non funzionano. C’è un passaggio culturale altrettanto importante. Per questo è necessario raccontare sempre di più le storie di donne imprenditrici, cercando di replicare il modello delle ‘Ambasciatrici’ utilizzato a livello europeo, perché poche cose stimolano di più un’aspirante imprenditore che sentire il racconto di chi ce l’ha fatta. E poi aiutarle a fare rete, ascoltare le problematiche che quotidianamente affrontano; promuovere sin dalle scuole corsi di imprenditorialità mirati alle ragazze o che almeno le coinvolgano. Vorrei chiudere proprio su questo. Troppo spesso, infatti, nelle competizioni di innovazione e startup che si organizzano, a partire dalla Startup School Academy che promuoviamo ogni anno, le ragazze sono ancora troppo poche. Ed è invece cruciale avvicinarle alle nuove tecnologie ed alle capacità imprenditoriali. Semplicemente perché il futuro – il loro e il nostro – è e sempre più sarà di chi è capace di usare questi strumenti.
Bando “Innovazione Sostantivo femminile 2019”
Obiettivi
Promuovere e valorizzare il capitale umano femminile in particolare favorendone i percorsi di innovazione mediante soluzioni ICT, quali:
– Innovazione e miglioramento di efficienza dei processi produttivi;
– Innovazione e ampliamento della gamma di prodotti e/o servizi;
– Innovazione guidata dal design e dalla creatività;
– Innovazione organizzativa e manageriale;
– Innovazione di marketing e comunicazione;
– Eco-innovazione;
– Safety-innovazione, ovvero miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e di responsabilità sociale dell’impresa.
Destinatari
Professioniste, imprese già costituite e quelle costituende
Tipologie di interventi finanziati
Adozione di una o più nuove tecnologie o soluzioni digitali, o processi e sistemi di innovazione aziendali, quali: processi e sistemi di automazione industriale (ad es. macchine a controllo numerico), processi e sistemi di fabbricazione digitale (ad es. stampa 3D), realtà aumentata, editoria digitale, etc.
Contributo
Fino ad un massimo de ll’80% per investimenti da un minimo di 15.000 ad un massimo di 40.000euro
Presentazione delle domande
A partire dal 10 settembre e fino al 12 novembre 2019.
Documentazione
http://www.regione.lazio.it/rl_attivitaproduttive/?vw=newsDettaglio&id=739
L'odore di quando cuciniamo tante cose resta nelle nostre abitazioni e sulle tende ma ecco…
Un'amatissima serie TV è stata rinnovata per altre due stagioni. È bastata questa notizia a…
Che cosa potremmo vedere nella settimana di Natale per quanto riguarda la nostra amatissima soap…
Arisa, ancora una volta, non ha paura di esplicitare le sue insicurezze e sofferenze. Un…
Come avere capi perfettamente puliti senza sprecare soldi in detersivo? Ecco la soluzione che cercavi,…
Perché quando vai a fare shopping compri anche ciò che non ti serve e spendi…