Il gemellaggio che la nostra Parrocchia ha allacciato con l’Eparchia di Luxor è ormai giunto al suo secondo anno. È un’esperienza forte, toccante, fatta di piccoli gesti ma da tanta generosità, è un’esperienza di piena condivisione spirituale che permette alla nostra comunità, giovane ed ai primi passi nel suo percorso pastorale, di aprirsi ad una realtà lontana e completamente diversa quale quella di un’ampia diocesi egiziana ai confini con il Sudan. A dire il vero la realtà di Luxor è su vasta scala quello che noi di Santo Stefano viviamo nel nostro piccolo; anche lì ci sono dei lavori da fare: c’è una cattedrale da ricostruire, in seguito ad un attentato avvenuto nel 2016, c’è continuamente da avviare e rinvigorire, in un contesto di continua periferia rispetto al grande territorio nazionale, c’è da organizzare una solida la pastorale giovanile, procedere per l’unità tra le parrocchie, strutturare un percorso di catechesi mirato a tutte le fasce d’età, prestare attenzione verso i più bisognosi (anziani, diversamente abili, poveri, orfani, abbandonati…)
La diocesi di Luxor si estende su quattro governatorati: Luxor, Assuan, Qena , Mar Rosso, per un complesso sistema di villaggi spesso non ben collegati tra loro, e divisi da distanze kilometriche, rese ancora più impraticabili a motivo delle altissime temperature estive e dalla prepotenza del caldo vento sahariano che rende ogni cosa rovente… Difficile è gestire una realtà così ampia, ma S.E. Mons. Emmanuel ce la mette tutta, lavorando per l’unità dentro la propria eparchia (al servizio dei fedeli) e fuori da essa (attraverso relazioni con il contesto di appartenenza), mai sottraendosi al dialogo con gli altri e prestando attenzione agli ultimi, cercando di essere fedele al suo mandato episcopale “Ut unum sint”.
Le offerte che abbiamo raccolto sono state pubblicamente consegnate a Mons. Emmanuel che già per l’anno appena trascorso le ha impegnate con particolare attenzione verso i più bisognosi: fanciulli e giovani diversamente abili. momenti di incontro estivo Purtroppo, la società egiziana non è sensibile alle problematiche di integrazione ed inserimento per coloro i quali sono portatori di una diversa abilità… e quindi un intervento pastorale non è solo indirizzato ai destinatari, ma anche alle famiglie e all’intera comunità, affinché tutti si sentano nell’abbraccio di quell’insieme di famiglie che è la comunità cristiana.
Grazie a quanto da noi offerto, la Diocesi di Luxor ha avuto modo di avviare in modo serio una pastorale ben mirata all’accoglienza degli ultimi, strutturata in diversi momenti di incontri: dal campo-scuola estivo, con forte impianto spirituale, ludico ed educativo, fino agli incontri presso la sede dell’Episcopato. L’esperienza è stata proficua e soprattutto ha lasciato intendere la volontà da parte degli educatori di procedere in tal senso. È difficile scardinare i pregiudizi stereotipati della società ma, con questa esperienza che si è dilatata per l’intero anno, si sono gettate le basi per la costruzione di un più ampio percorso di responsabilizzazione cristiana che passa attraverso i bisognosi, attraverso cioè la mano tesa verso il volto di Cristo abbandonato e sofferente. Finora hanno aderito a questa pastorale per l’inserimento e l’inclusione circa 70 ragazzi e giovani, guidati da circa 10 educatori ed animatori.
La strada intrapresa è ancora lunga. Molte cose mancano! Le offerte hanno aperto la breccia di un percorso nuovo, in cui anche noi (con i nostri caffè solidali) contribuiamo operativamente ad offrire strumenti, mezzi, materiali didattici… Ora la Diocesi continua sulla strada che ha intrapreso ma guarda da vicino a quel folto stuolo di fanciulli che vivano il disagio della condizione di orfani o che, a motivo della profonda indigenza, sono destinati ad istruirsi per strada e a perdere il proprio futuro. L’attenzione è per chi è considerato dalla società un diverso… un po’ come a ripetere la frase “la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”… Questo sembra essere il sottotitolo del progetto pastorale avviato per l’inclusione… del resto non esistono scarti nel bellissimo giardino di Dio, ma solo fiori meravigliosi.
Mino Pasciuto
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