Il nuovo CdA di Acqualatina: una farsa

L’elezione del nuovo consiglio di amministrazione di Acqualatina ha reso evidente che il millantato percorso pubblico e trasparente per le scelte dei componenti sia stato una farsa.
Ha contato l’appartenenza e come ci aspettavamo l’appartenenza ad una sola casacca.
Esce con le ossa rotte il PD che aveva investito politicamente sul cosiddetto nuovo metodo per scegliere gli amministratori, basato su curriculum, colloqui etc.. Esce sconfitta anche la scelta di puntare ad una nuova governance (come si usa dire oggi) della società che la rendesse credibile.
Noi fin da subito abbiamo sostenuto che il problema non fosse la governance ma la Società Acqualatina.
Non servono belletti se la struttura e la mission ( il profitto) della società non vengonomesse in discussione.

Abbiamo sostenuto, e continuiamo ancor di più a farlo, che Acqualatina deve essere superata e che bisogna lavorare per un soggetto gestore del ciclo delle acque completamente pubblico.
E’ il caso che anche il PD se ne renda conto e avvii insieme a noi, ai movimenti ed alle associazioni un percorso che porti alla ripubblicizzazione della risorsa idrica. Non sarà un percorso facile ed indolore ma è l’unico possibile.
L’acqua è un diritto e la gestione deve essere pubblica , come stabilito anche la recente legge regionale in materia, la più avanzata d’Italia
Allora diventa fondamentale la ridefinizione degli Ambiti territoriali ottimali, sulla base dei bacini idrografici, che la Regione è in procinto di varare.
Ambiti, più piccoli rispetto a quelli odierni, che dovranno favorire una gestione più trasparente della risorsa idrica favorendo reali processi di partecipazioni delle comunità locali.

E’ ora di impegnarsi seriamente per il superamento di Acqualatina.

comunicato stampa SEL

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