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Primo Piano

Il Parco Riviera di Ulisse si libera della plastica

Il primo atto della nuova Presidente dell’Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse Carmela Cassetta è l’adesione alla campagna Plastic Free Challenge lanciata dal Ministero dell’Ambiente.

Obiettivo dell’iniziativa è la diminuzione dell’uso e della dispersione della plastica usa e getta nell’ambiente limitandone l’utilizzo da parte della pubblica amministrazione e sensibilizzando la cittadinanza.

Con #UlisseParcoPlasticFree si arriverà entro 90 giorni al divieto assoluto di uso della plastica monouso presso tutte le sedi ed uffici dell’Ente Parco.

Sarà poi istituito un sistema di premialità e accesso privilegiato per le associazioni che intendano essere accreditate presso l’Ente nonché per le manifestazioni o attività che si svolgeranno nelle aree protette.

Infine saranno avviate campagne informative rivolte alle studentesse e agli studenti del territorio grazie alla collaudata struttura di educazione ambientale dei Guardiaparco.

I Paesi dell’Europa meridionale non sono tra i più grandi inquinatori, ma il nostro è un mare chiuso in cui plastiche e microplastiche si accumulano in concentrazioni tali da spingere gli scienziati a definire il Mediterraneo “zuppa di plastica”.

Negli ultimi mesi il Servizio Naturalistico dell’Ente Parco ha recuperato, solo lungo la costa, ben quattro Tartarughe marine Caretta caretta morte, con ogni probabilità, per ingestione di plastica. Siamo tutti in colpevole ritardo rispetto alla questione plastiche – spiega la Presidente Cassetta – io considero quella della plastica non più come una tra le emergenze, ma per quello che è davvero: una calamità non naturale rispetto alla quale, atteggiamenti disfattisti di chi dice che oramai è tardi per intervenire, suonano come un’ulteriore scusa per non fare niente”.

Il protocollo ministeriale impegna chi aderisce ad applicare la regola delle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera. Eliminare la vendita di bottiglie di plastica dai distributori.

Eliminare gli oggetti di plastica monouso e limitare la vendita di prodotti con imballaggio eccessivo. Non utilizzare plastica monouso durante gli eventi promossi o patrocinati dall’Ente. Promuovere azioni di sensibilizzazione tra i dipendenti. Farsi ambasciatori della campagna #PlasticFree con altre realtà pubbliche o private. “Il vademecum plastic free che ci siamo autoimposti – aggiunge Carmela Cassetta – apparirà all’inizio troppo restrittivo, ma credo sia arrivato il momento di non affidarsi più solo ai piccoli passi, che pur sono importanti, ma di spingere per le grandi scelte: da oggi in poi, per il futuro del nostro pianeta e dei nostri figli, dobbiamo provare a fare passi da gigante”.

redazione

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