Fatta la legge gabbato lo santo. Dopo la riconferma alla Presidenza del Lazio Nicola Zingaretti prosegue inesorabile nel piano di smantellamento sistematico del servizio sanitario pubblico pontino. Nelle sue liste, non a caso, erano presenti figure vicine a cliniche private laziali.
Come previsto dal decreto regionale del 5 Luglio 2017 e da noi subito denunciato pubblicamente, a conferma dei nostri ripetuti e precedenti timori, ben 13 Punti di Primo Intervento del Lazio chiuderanno entro il 2018, sei dei quali solo nella nostra provincia. Tra questi il PPI di Gaeta. Alcune segnalazioni pervenuteci da parte di dipendenti della ASL e sindacalisti riportano che la data sarebbe già stabilita per il prossimo settembre.
Rinviare l’attuazione del deliberato a dopo le elezioni nazionali, regionali e alle prossime comunali é frutto di bieco cinismo, proprio come la scelta di attendere il termine dei mesi estivi, in occasione dei quali l’intenso traffico veicolare e la difficoltà di raggiungere la più vicina Formia rende più evidente che mai l’importanza di tali servizi. PPI quali quello di Gaeta rappresentano presidi che spesso possono fare la differenza tra la vita e la morte. Non a caso sono migliaia gli accessi registrati ogni anno non solo tra i residenti ma anche a beneficio di turisti e cittadini del circondario.
In occasione delle nostre mobilitazioni, sfociate nella raccolta di 2000 firme e nella manifestazione cittadina del 22 ottobre 2016 abbiamo sempre rimarcato come il PPI non fosse sufficiente a garantire il diritto alla salute dei cittadini chiedendo che venisse ripristinato il Pronto Soccorso sottratto anni fa insieme ai tanti reparti dismessi del “Di Liegro”. Proprio in funzione di questa prospettiva tuttavia é indispensabile difendere la sussistenza dei servizi residui. Risulta necessario perché i PPI rimangono, nonostante le proprie limitazioni, i punti più vicini ed accessibili per essere presi in carica dal sistema sanitario, sottoposti in tempi rapidi ad una visita clinica ed indirizzati correttamente ove ricevere le necessarie cure mediche. Risulta importante inoltre poiché la chiusura del PPI renderebbe ancor più difficile la dura battaglia per il ripristino del Presidio ospedaliero gaetano, proseguendo sulla strada già intrapresa e fallimentare della desertificazione attorno ai grandi centri già al collasso.
Abbiamo assistito in questi anni ad una lunga serie di promesse finalizzate solo a rabbonire l’opinione pubblica ogni qual volta veniva sottratto un pezzo del nostro nosocomio , mai ripristinato né sostituito da valide alternative. Nessuna delle tante promesse è stata mantenuta come non lo saranno certamente le più recenti quali la famigerata “Casa della salute”, il mantenimento di un’ambulanza in sede o, a maggior ragione, la fantomatica creazione di un polo del golfo nella città di Gaeta, in netto contrasto con tutte le linee guida della ASL e le risorse messe a disposizione.
La responsabilità di gran parte della classe politica gaetana a partire dal Sindaco in carica nel dare pubblico credito a queste ipotesi assecondando quanto accade invece di ostacolarlo con ogni mezzo rappresenta un fatto imperdonabile di cui ogni Cittadino deve prendere coscienza. Lo stesso Sindaco Mitrano solo poco tempo fa garantiva che mai sarebbe accaduto quanto si sta verificando, anzi assicurava addirittura un potenziamento dei servizi sanitari cittadini proprio mentre la popolazione manifestava per scongiurare quanto oggi si compie.
Il Partito Comunista al contrario è determinato a mettere in atto ogni iniziativa possibile fino all’ultimo istante per mobilitare le classi popolari cittadine al fine di ostacolare la scellerata decisione di chiudere il PPI di Gaeta e continuerà a battersi contro le politiche di dismissione e privatizzazione del servizio sanitario volute dall’Unione europea, a partire dalla battaglia per il ripristino della rete capillare di centri ospedalieri quali quello Gaetano, in tutta la propria piena funzionalità. Ben consapevole della difficoltà di vincere delle vertenze locali in condizioni di isolamento e del quadro generale di cui fanno parte iniziative quali la dismissione del Primo intervento di Gaeta il Partito Comunista è impegnato in una campagna di tutela del Sistema sanitario a livello regionale e proseguirà nei prossimi mesi il suo impegno nel dar voce e coordinare le varie realtà presenti sul territorio.