Il piano di azione di Acqualatina per il Lazio sud

In questi mesi, tutti gli sforzi di Acqualatina sono volti al potenziamento, l’ottimizzazione e la stabilizzazione dell’intero sistema idrico del Sud Pontino, anche in vista dell’estate 2018.

Nello specifico, nel Sud Pontino, il piano di lavoro si declina in 3 diverse attività:

· Il risanamento delle reti

· L’attivazione di nuovi pozzi nell’area “25 ponti”

· Il collegamento della rete idrica di Minturno con quella di Cellole

Questi interventi sono stati condivisi in tutti i tavoli istituzionali, compreso il tavolo tecnico istituito presso la Prefettura di Latina e, successivamente, condivisi nelle diverse presentazioni pubbliche.

RISANAMENTO RETI. Acqualatina è al lavoro su tale fronte sin da inizio gestione. Si tratta, infatti, di opere articolate che richiedo più fasi di intervento, l’una propedeutica all’altra:

1. la mappatura digitalizzata delle reti (in via di conclusione)

2. la suddivisione delle reti in distretti (in via di conclusione)

3. la regolazione di pressione (in via di conclusione)

4. il risanamento delle condotte più ammalorate (in corso)

La fase attuale, presentata anche nelle diverse occasioni pubbliche tra cui la conferenza stampa di Formia del 22/02, è resa possibile dalla realizzazione delle fasi precedenti.

Queste attività, dal 2003 a oggi, hanno richiesto oltre 43 milioni di euro. Ulteriori 75 milioni sono attualmente in corso e previsti per i prossimi anni.

Al fine di velocizzare gli interventi, nel 2012 l’Ato4 aveva anche sottoposto all’attenzione della Regione Lazio un rafforzamento del progetto di risanamento delle reti su tutto il territorio, con richiesta di finanziamento. Tuttavia, il finanziamento regionale non è mai stato deliberato.

A partire dal 2016 si è potuto usufruire di importanti somme, a supporto del progetto, poiché la Conferenza dei Sindaci, a fronte dell’emergenza siccità estiva, ha deliberato di concedere massima priorità alle opere di risanamento delle reti, con il piano “Nuove Risorse”.

Per il Sud Pontino, Acqualatina è attualmente al lavoro su S.S. Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, Gaeta, Formia e Minturno. Nel complesso, questi interventi richiederanno un totale di 8 milioni di euro e garantiranno un recupero stimato di circa 200 litri al secondo, pari a circa 6,3 milioni di metri cubi all’anno.

“25 PONTI”. Oltreché attraverso il risanamento delle reti, attività primaria, in tale àmbito, come detto Acqualatina è al lavoro anche sulla realizzazione di nuove fonti di approvvigionamento.

Di queste opere fa parte il campo pozzi “25 ponti”, a Formia.

Attualmente è in corso la conclusione dei lavori per l’attivazione del secondo pozzo, mentre i pozzi 3 e 4 verranno conclusi entro giugno e i pozzi 5 e 6 per novembre.

Ogni pozzo si stima che porterà circa 1,6 milioni di metri cubi di acqua all’anno.

Su tale progetto, particolare importanza rivestono gli studi in corso sul cuneo salino.

La realizzazione dei pozzi, infatti, è coadiuvata da uno progetto congiunto che Acqualatina sta portando avanti con l’università “La Sapienza di Roma”, supervisionato a livello istituzionale dal Comune di Formia, finalizzato proprio all’individuazione della profondità massima di scavo, data la presenza di un cuneo salino proveniente dal mare.

COLLEGAMENTO CON CELLOLE. Attività di estrema importanza, poi, in grado di fornire un supporto stimato di circa 160 litri al secondo, pari a oltre 5milioni di metri cubi di acqua all’anno, a favore di tutto il Sud Pontino, è il collegamento della rete idrica di Minturno con quella di Cellole.

Tale intervento, precedentemente non previsto dal Piano degli Investimenti, si è reso possibile in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza per la regione Lazio, nell’estate 2017, da parte del Consiglio dei Ministri.

Infatti, tale atto ha dato vita a uno stanziamento di fondi, da parte della Protezione Civile, che hanno cofinanziato il progetto. Le opere di collegamento vedranno la loro conclusione già nell’estate 2018.

CONCLUSIONI. L’insieme di questi interventi permetterà, entro il 2019, di colmare ampiamente il deficit generato dall’emergenza siccità, che nel Sud Pontino si attesta sui 280 litri al secondo, ovvero 8,8 milioni di metri cubi di acqua all’anno.

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