Il porto di Caposele unisce Mediterraneo e SudAmerica

La fusione della letteratura e della cronaca narrata con la musica e con la recitazione. Domenica 4 settembre alle ore 20.30 nell’area archeologica di Caposele a Formia andrà in scena lo spettacolo ‘Music book light – Mediterraneo nero’, organizzato dall’assessorato al turismo del Comune di Formia, dall’associazione Pandora, dall’agenzia di comunicazione Omicron e dal laboratorio teatrale Palco 19.

Un’atmosfera unica ed emozionale, in una sorta di altrove, dove musica e parole trasporteranno il pubblico cullandolo con il chiarore delle candele, rendendo ancora più magica l’atmosfera.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gianluca Taddeo e del vicesindaco e assessore al Turismo Giovanni Valerio, sarà l’attrice Martina Sanguigni a recitare e leggere brani tratti da autori contemporanei che segnano un legame indissolubile tra Mediterraneo e SudAmerica, accompagnata dai brani eseguiti dalla band Acustika con la voce inconfondibile della venezuelana Susana Matos. Saranno poi gli scrittori Gian Luca Campagna e Giorgio Bastonini, accompagnati dal professore di letteratura italiana Angelo Favaro dell’università Tor Vergata, a farci orientare su questo enorme ponte di collegamento, non solo spirituale, che unisce l’area mediterranea al Sudamerica: da dove nasce la culla della civiltà, sulle coste africane che lambiscono le terre europee fino ad arrivare a quel realismo magico cantato, descritto e narrato da autori come Luis Sepùlveda, Gabriel Marquez, Osvaldo Soriano, Guillermo Saccomanno, Eduardo Galeano, Fernando Aramburu. E il punto di partenza, come novelli Cristoforo Colombo, sarà appunto il Mediterraneo, grazie a dissertazioni attorno alle opere di di Manolo Montalbàn, Carlos Ruis Zafon, Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Alicia Gimenez, Jean Claude Izzo, Stefania Nardini.

E quindi? Partiamo dal fatto che il noir mediterraneo (o la narrativa esistenzialista, ricordate Albert Camus?) non è un genere ma uno stile letterario. Plasmato da una percezione, da un senso d’appartenenza, per intenderla alla Massimo Carlotto. Ha in sé il senso dell’inquietudine del noir, ma ha l’anima della mediterraneità, che non è circoscritta in un luogo ma –soprattutto nel tempo della globalizzazione- rimbalza in ogni luogo che la evoca: il cambio di angolazione del crimine, vittime e carnefici che si scambiano di ruolo, gli innocenti che non esistono, i cavalieri bianchi che sono macchiati di nero, il sesso passionale, e poi il vento, il mare, il sole, gli odori della cucina. Aglio, menta e basilico cantava l’aedo Jean Claude Izzo, ma consentitemelo c’è da aggiungere olio (d’oliva, naturalmente, con il burro è vietato cucinare). Che significa questo? Che se Fabio Montale avesse mangiato una bouillabaisse rivisitata sotto il sole di Buenos Aires o sotto gli aliti freddi di Oslo, credo che il lettore avrebbe trovato familiare l’osteria scalcinata della Boca o il locale alla moda di Puerto Madero. Ma queste sono storie che vi racconteranno i protagonisti dello spettacolo.

Così, musica, recitazione, letture, racconti, completamente ovattati da centinaia di candele renderanno ancora più unica la location dell’area archeologica di Caposele. Ecco, per rendere ancora più suggestiva l’atmosfera l’evento si incastona nella bellezza del sito archeologico risalente alla Roma tardo repubblicana. La gran parte dei resti visibili sono raccolti attorno ad uno spazio di impianto trapezoidale che misura circa 500 metri quadri e il cui perimetro è definito da quattro corpi di fabbrica connessi ad una ricca “domus suburbana” dietro ai quali è stato realizzato un anfiteatro capace di 300 posti a sedere che ospita spettacoli e manifestazioni all’aperto. Il sito, risalente alla tarda età repubblicana (I secolo a.C.), è parte di un complesso residenziale più ampio che comprende anche i resti di Villa Rubino e quelli posti a ridosso del torrente Rialto.

L’evento si inserisce all’interno del contesto del Med Blue Economy, andando ad arricchire la già ampia programmazione di iniziative legate alla musica e alla concertistica.

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