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Il porto di Gaeta tra i principali in Italia per il traffico di pellet

Le banchine del porto di Gaeta sono diventate il punto di transito di migliaia di tonnellate di pellet di legno naturale, in arrivo principalmente da Stati Uniti e Canada e movimentate da intergroup, azienda di logistica che distribuisce poi questo prodotto in tutta la Penisola.
Lo scalo Laziale si conferma uno dei porti principali in Italia per l’handling dei prodotti forestali. Questo sviluppo è stato trainato da intergroup, azienda che è il player principale a livello nazionale per l’importazione, la logistica e la distribuzione di questo prodotto.
Ultima in ordine di tempo, la m/n Voorneborg battente bandiera olandese è attraccata questa settimana sulle banchine del porto con circa 10.000 tonnellate di questi prodotti forestali naturali, che dopo essere stati sbarcati e immagazzinati saranno confezionati attraverso macchinari di ultima generazione in sacchi da 15 chili utilizzati per il consumo domestico (stufe) o in “big bags” da 1 tonnellata utilizzate per il consumo commerciale.

Nella giornata di martedì 8 aprile, inoltre, presso il quartier generale intergroup sul lungomare di Gaeta è avvenuto il primo meeting nazionale con i principali agenti incaricati della rivendita di tali wood pellet. Queste figure, provenienti da varie regioni italiane dalle Alpi alla Sicilia, hanno preso contatto con la realtà del porto commerciale di Gaeta, con le sue banchine e con i magazzini dove questi prodotti forestali – ricavati dalla segatura essiccata e poi compressa in piccoli cilindri di 6-8 millimetri di diametro e di 2 o 3 cm di lunghezza – vengono stivati prima del loro confezionamento.
Il fatto che il porto di Gaeta abbia visto un incremento della movimentazione di questo materiale rappresenta un passo molto importante verso la diversificazione delle merci in transito e anche per l’ecosostenibilità di tutto il territorio. La movimentazione di questi prodotti forestali, nonostante i cali di transito di altri tipi di merci, ha consentito non solo il mantenimento dell’occupazione di tutto il comparto portuale ma addirittura una crescita del personale coinvolto. Tale sviluppo non sarebbe stato possibile senza gli investimenti realizzati (fondamentale il dragaggio dei fondali e le nuove banchine in grado di ricevere navi di grandi dimensioni) e l’indirizzo strategico volute di tutte le Autorità coinvolte – in primis l’Autorità Portuale e il Comune di Gaeta – e dagli efficaci controlli effettuati costantemente da Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Dogana.

Continuiamo a investire commercialmente su prodotto: questa settimana, a Londra, saremo presenti a una conferenza mondiale sui wood pellet proprio per promuovere il nostro know how in questo settore e gli scali in cui operiamo” comunicano dall’ufficio Stampa dell’azienda.
L’altro tema che ha consentito questo sviluppo è stato il riconoscimento della prestigiosa certificazione europea EN Plus A1 rilasciata da Enama (Ente nazionale per la meccanizzazione agricola) che certifica la qualità su tutta la filiera. Il Porto di Gaeta è stato il primo scalo nazionale a poter vantare tale certificazione in materia di qualità.

Perché Gaeta?
Il porto di Gaeta è stato scelto come meta finale di arrivo dei wood pellet per una serie di fattori chiave: prima di tutto, uno scalo con banchine sufficientemente grandi e pescaggi idonei per accogliere navi di elevato tonnellaggio. In secondo luogo, il poter contare su una struttura organizzativa di rilievo come quella di intergroup che, con diversi magazzini di stoccaggio – con personale di decennale esperienza nel settore della logistica e del packaging- presenti a poche decine di metri dal terminal portuale, ha rappresentato una situazione ideale per le aziende del nord America. In terzo luogo Gaeta rappresenta una via di accesso privilegiata e baricentrico per chi vuol raggiungere tutta l’Italia centro meridionale.

Che cos è il pellet?
I wood pellet sono l’avanguardia del riscaldamento domestico e industriale per ecologia, risparmio e qualità. A parità di volume, il potere calorifico del pellet è circa il doppio di quello del legno nei confronti del quale rappresenta un forte miglioramento di tipo ecologico. Un altro vantaggio è che il consumo d’energia necessario alla produzione e alla distribuzione del pellet partendo da resti secchi del legno è di circa il 2,7% dell’energia finale, molto minore di quello richiesto dal metano o dal gasolio (circa 10% e 12% rispettivamente).

Conunicato Stampa

redazione

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