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Il ricamo, omaggio filatelico dalle poste di Monstar

Da qualche tempo non rappresentano di certo gli strumenti più utilizzati ma, fino a qualche decennio fa, nelle case della stragrande maggioranza degli italiani e non solo, l’uncinetto o la macchina da cucire erano degli strumenti molto utilizzati, soprattutto dalle mamme che li utilizzavano per rammendare indumenti o semplicemente per ricamare. Proprio di quest’ultimo aspetto voglio occuparmi quest’oggi, poiché le poste di Monstar, hanno emesso un francobollo che ripropone il merletto all’uncinetto, inserito nella serie patrimonio etnologico 2014 – artigianato tradizionale. Il valore da 0,20 BAM e’ racchiuso in un foglio da 9 esemplari ed una vignetta con una tiratura di 90.000 pezzi e, come di consueto, e’ accompagnato dall’annullo primo giorno di emissione. Facendo qualche passo nella storia possiamo osservare come si parlasse di ricamo già nella Mitologia, nei poemi di Virgilio, di Omero e nella Bibbia.

Anche nell’antico Egitto sono state rinvenute strisce decorative risalenti a secoli prima di Cristo mentre, storici di epoca romana narrano che Nerone pagò quattro milioni di sesterzi i drappi per il triclinio (locale in cui veniva servito il pranzo nelle case degli antichi romani) coperti di ricami. Il ricamo difatti rappresentava un vero e proprio lusso che serviva a personalizzare ed impreziosire i capi d’abbigliamento indossati da personaggi politici o religiosi. L’autore del francobollo, Ivica Madžar, ha preso spunto dalle donne della Bosnia e Erzegovina che in passato hanno decorato proprio vestiti ed altre cose fatte a mano. Una delle tecniche utilizzate da queste donne era chiamata ‘Keranje’ che dapprima creavano una collana con l’uncino e successivamente con un ago normale da cucito modellavano questi fili in nodini che diventavano merletti con motivi floreali, di frutti, d’animali e simili. Questa tecnica del ‘keranje’, affatto semplice, e’ stata tramandata per secoli di generazione in generazione. Oggi questo tipo di merletto viene creato da un numero sempre minore di donne e per questo ha un valore particolare, poiche’, con la sua bellezza testimonia una tradizione culturale che ancora vive.

a cura di Alessandro Di Tucci

redazione

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