Sulle tracce dei Dragonetti, antenati gaetani del Principe della risata Antonio De Curtis.
A volte la ricerca e la scoperta di alcune notizie è frutto di instancabile lavoro e meticolosa ricerca. A volte ci si imbatte quasi per caso in notizie curiose ai più sconosciute.
Tempo fa ho avuto occasione di leggere il libro “Vita di Totò” di Ennio Bispuri. Mi ha incuriosito la storia della sua famiglia. Quello che nel testo del Bispuri mi è parso nuovo è il cognome di un’antenata di Totò ossia “Nicoletta Dragonetti”. Quest’ultima ha ovviamente attirato la mia attenzione sapendo, per esperienza, che questo cognome è tipico del Golfo di Gaeta. Anche se oggi più diffusi a Itri, nel 1700 i Dragonetti erano presenti in Gaeta. Solo in un secondo momento si diffusero nei paesi limitrofi.
Conoscevo abbastanza la storia familiare di Totò per aver letto l’approfonditissimo studio di Giovanni Grimaldi dal titolo “Un celebre pretendente al trono di Bisanzio”. Su questo studio però non si parla della Dragonetti. Mi sono rivolto quindi allo stesso Grimaldi per saperne di più. Lo stesso mi ha dunque confermato il mio sospetto. Nicoletta Dragonetti era la trisavola di Totò, avendo sposato Gennaro De Curtis.
Ecco cosa scrive Grimaldi in “Un cuoco in famiglia fa sempre comodo” : “Nicoletta, il cui vero cognome era in realtà Dragonetti (storpiato malamente anche nelle dette varianti di ispirazione dialettale) fu figlia di Vincenzo e Serafina Longoardo (o Ingoardo), ma la sua famiglia non era affatto originaria di Napoli.
Qualche anno prima della morte di Nicoletta, infatti, era morto a Napoli, lasciando due figlie, suo padre Vincenzo (1751 ca.-1831). Vincenzo, nel cui atto di morte appare Giuseppe De Curtis, fratello di Gennaro, fu appunto un cuoco ed un domestico, arrivato a Napoli dalla nativa Gaeta.”
Il quartarolo di Totò, Vincenzo Dragonetti, era nato dunque a Gaeta. Anche il cognome di sua moglie “Longardo” è ancora presente in Gaeta. Mi sono attivato riuscendo infatti a trovare traccia di questa radice gaetana di Totò. Dal Catasto onciario, voluto da Re Carlo di Borbone (1), e consegnato da Gaeta solo nel 1750, c’è menzione del già citato Vincenzo Dragonetti. Secondo il Catasto, Vicenzo era nato nel 1743 (circa). Suo padre era Filippo Dragonetti nato nel 1717 (circa) , venditore di pesce, e sua madre Maria Ferma Sorrentino, nata nel 1727 circa.
Filippo ( pure citato come calzolaio nell’atto di morte a Napoli di suo figlio Vincenzo) abitava nei pressi del Monastero di Santa Caterina, a Gaeta medioevale. Filippo e Maria sono i quintavoli di Totò.
Oltre Vincenzo la coppia aveva altri quattro figli: Bonaventura, Giuseppa, Nicolina, Nicola. Vincenzo era l’ultimo figlio. Assieme a loro abitava anche la madre di Filippo, Giovanna La Mattina, nata nel 1695 circa. Giovanna era la sestavola di Totò.
Chissà se Totò, seduto sulla terrazza della Quercia a Formia con Gaeta davanti come belvedere, mentre scriveva la sua canzone più famosa “Malafemmena” , era a conoscenza delle sue radici.
Daniele Elpidio Iadicicco