La rassegna In scena – danza e teatro nei luoghi d’arte del Lazio nell’ambito di ArtCity organizzata dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, con la cura affidata ad Anna Selvi, direttore dell’ufficio per il teatro e la danza, ospiterà anche alcune Compagnie in residenza per la realizzazione di progetti in spazi specifici. Infatti la splendida cornice del Museo Archeologico Nazionale e Villa di Tiberio a Sperlonga sarà lo scenario del lavoro del Teatro del Lemming compagnia che, attraverso un particolare e sempre nuovo allestimento scenico ogni volta pensato per lo spazio ospitante, vuole creare un forte coinvolgimento del pubblico chiamato a partecipare all’azione.
La Residenza teatrale costituita da un periodo di prove (tre giorni) è necessaria all’adattamento dello spettacolo nei luoghi naturali e nell’area archeologica, e sarà accompagnata da un laboratorio gratuito, I Cinque Sensi Dell’attore, aperto a chiunque desideri realizzare un’esperienza teatrale legata ai sensi (mercoledì 25 luglio dalle ore 13.30 alle ore 17.30; giovedì 26 e venerdì 27 luglio dalle ore 10.00 alle ore 14.00). Il laboratorio teatrale, aperto a tutti (max 30 partecipanti) e realizzato all’interno degli spazi del Museo archeologico, ruoterà attorno al mito di ODISSEO, che verrà indagato a partire dai profondi movimenti emotivi ed inconsci che la figura mitica dell’eroe “del lungo viaggio” inevitabilmente suscita in ognuno di noi. Il lavoro laboratoriale, sarà quindi l’occasione per lavorare anche attorno alla memoria di Sperlonga, alla sua natura così strettamente legata al Mito e per valorizzarla attraverso l’utilizzo del linguaggio teatrale.
venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 luglio in due repliche alle ore 20.00 e ore 21.30 il pubblico è invitato a partecipare allo spettacolo itinerante all’aperto Odisseo – viaggio nel teatro, un percorso sensoriale che prevede l’accesso di un gruppo limitato di 33 spettatori a replica. Ambientare Odisseo in un luogo del mito come Sperlonga e il Museo Archeologico Nazionale con la sua area archeologica, nello scenario della cosiddetta riviera di Ulisse, è una straordinaria occasione per un pubblico adulto di rivivere la storia mitica che attraversa anche la natura e il paesaggio del borgo antico. All’interno del lavoro, nell’incontro con le figure mitiche dell’Odissea, gli spettatori si smarriscono in un mare fatto di suoni, odori e sapori. Nel mare del teatro accade che il gruppo si frammenta e gli spettatori incontrano da soli o in piccoli gruppi i personaggi del mito: il morso della mela di Atena, la buccia d’arancia di Eolo, il girotondo con Nausicaa, la seduzione delle Sirene… La percezione complessiva, pur premiando la relazione con ogni singolo partecipante, è finalizzata al corpo totale degli spettatori: i 33 spettatori rappresentano così l’identità di Odisseo che, come quella dello spettatore teatrale, non può che darsi come molteplice e multiforme.
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