Il top del Jazz italiano al Castello di Itri: Arriva Maria Pia De Vito

ITRI – Parte sotto i migliori auspici la stagione musicale che caratterizza il cartellone estivo delle manifestazioni di questo genere a Itri, con due serate diverse, nel mese di agosto. Venerdi 3, alle ore 21,00, infatti, con ingresso gratuito, presso il castello medioevale, si inizia con il duo Maria Pia De Vito-Roberto Taufic. Presentano una versione intima e Umplgged” del disco Core Coração uscito nel 2017 per l’ etichetta Jando Music. Un lavoro tra i più sentiti e chiaramente transculturali della produzione di Maria Pia De Vito, la voce che rappresenta attualmente, con Ada Montellanico, il top di questo genere musicale italiano. “Il titolo –si legge espressamente in una nota di presentazione curata dal dott. Nicola Ialongo, responsabile del settore comunale per gli eventi di carattere culturale e di intrattenimento- va a indicare espressamente un lavoro del cuore, la cui scintilla è stata accesa dall’incontro della cantante con il compositore e chitarrista brasiliano Guinga e il successivo incontro poetico con Chico Buarque, ospite del disco in due brani “Todo sentimento” e “O Meu Guri” (quest’ultimo un duetto in napoletano). Un lavoro accurato di traduzione dal portoghese al napoletano, svolto fianco a fianco con gli autori, in particolare con Chico, volto a conservare intatta la bellezza, la poesia e la musicalità dei testi originali, resi nella lingua napoletana, formidabile strumento musicale, lirico, ritmico e visionario allo stesso tempo. In questa visione metamorfica, come un tuffo in profondità nel mondo della canzone d’autore brasiliana, le danze campane incrociano quelle brasiliane, il samba visionario di Tom Zè incontra una tammurriata e insieme incorniciano il capolavoro “Construçao” di Chico Buarque divenuto “‘A costruzione”, “Agua e Vinho” di Egberto Gismonti si mescola a “Voce ‘e notte”, meraviglioso esempio della grande tradizione melodica napoletana, “A volta do malandro” diviene “‘O ritorno d’o Jammone”, “Partido alto” diviene “Dio ce penzarrà”, “Teresinha” diviene “Teresella”, “Trocando em miudos” diviene “Facimmo ampresso”. Compagno fondamentale di questo lavoro è stato Roberto Taufic, arrangiatore della quasi totalità dei brani, chitarrista virtuoso e sensibile, a suo agio nella musica popular brasileira come nel jazz, dal suono limpido e dalla vena ritmica irresistibile. L’intesa di questo duo è magica, divertita, calorosa. Questa l’opinione –sottolinea Ialongo- di Chico Buarque: “Un regalone, Maria Pia! Il tuo “Você Você” è bello da piangere, l’ho sentito venti volte. Grazie, mille grazie. Mi piace molto la traduzione, credo che tutte le canzoni brasiliane dovrebbero essere cantate in napoletano. E che bella questa parola, malombra. Um beijo (te vaso ngoppo all’uocchie), Chico “. Per Guinga: “Le versioni di Maria Pia sono perfette. Sembra che le canzoni siano state concepite a Napoli; d’ora in poi hanno la doppia cittadinanza.” Cantante e compositrice, la de Vito inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e polistrumentista in gruppi di ricerca su musica etnica e musica colta dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. La sua ricerca sul canto e sulla voce abbraccia diversi campi d’azione: dalla personale elaborazione della lingua e la cultura napoletana attraverso la musica di improvvisazione e l’incontro con culture diverse (il più recente: il Brasile di Guinga, Chico Buarque e Ivan Lins), free jazz ed elettronica, la prossimità con la musica barocca , il lavoro sulla forma canzone senza limitazioni di genere. Dall’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con musicisti quali John Taylor, Ralph Towner, Chico Buarque , Ivan Lins, Guinga, Rita Marcotulli, Huw Warren, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi , Norma Winstone, Steve Swallow,Jim Black, Ernst Rejiseger, Gianluigi Trovesi, , Danilo Rea, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu, Paolo Damiani, Cameron Brown, Ramamani Ramanujan , David Linx, Diederik Wissels , Area , ed esibendosi in eventi speciali con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker,Peter Erskine ,Kenny Wheeler, Miroslav Vitous, Nguyen-Le, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Steve Turre, Maria Joao,Monica Salmaso, Art Ensemble of Chicago e molti altri, partecipando ai più importanti festival internazionali, e diverse tourneè mondiali, esibendosi in Teatri prestigiosi quali La Fenice di Venezia,il Teatro dell’Opera di Roma, il Petruzzelli di Bari, La Flagey di Bruxelles,l’opera di Lyon , dove ha svolto una “carte blanche” di 5 progetti da lei diretti., E’ stata protagonista dell’opera “Diario dell’assassinata”, presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ha inciso per la prestigiosa etichetta ECM, “IL PERGOLESE “ personale rilettura dell’Opera del Pergolesi. I suoi ultimi lavori : “ Core[coraçao] ( 2017 ), suo lavoro di versioni in napoletano di brani di Chico Buarque, Guinga, Egberto Gismonti,che vede Chico Buarque ospite in due brani, e nel 2018 produce il lavoro : “Moresche ed altre invenzioni!” per l’etichetta Parco della Musica Records, con il Burnogualà Vocal Ensemble da lei fondato e diretto. E’ stata protagonista di una residenza d’artista al recente Umbria Jazz Winter ad Orvieto con ben quattro concerti di grande successo. Nominata dalla Rivista americana Down beat tra i dieci Artisti dell’anno nel 2001, nella categoria “Beyond Artist” , insieme a nomi quali Joni Mitchell e Caetano Veloso, Ha vinto nel 2008 , 2009, 2011 il Top Jazz , Referendum della critica indetto dalla rivista Musica Jazz, dal 2010 al 2016 ha vinto il referendum popolare della rivista JAZZIT, nonchè il premio Musica e Dischi 2012 per la migliore produzione internazionale con il suo disco Mind the Gap. Nel 2016 ha ricevuto il Premio alla Carriera , dalla associazione Musica Oggi. E’ stata docente di Canto Jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia, il Saint Louis Music College di Roma, attualmente è docente presso il Conservatorio Cimarosa di Avellino. E’ direttrice –conclude la recensione di Ialongo- della sezione Jazz del Ravello Festival dal 2016”.

Di Orazio Ruggieri

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