La notizia è ormai ufficiale: per Iliad dopo 4 anni la vicenda si conclude nel peggiore dei modi. L’operatore telefonica incassa un duro colpo.
Negli ultimi anni Iliad, il famoso operatore telefonico francese con il logo bianco e rosso, si è fatta strada fra i suoi principali competitors anche in Italia, fino ad arrivare ad acquisire un numero di clienti impressionante nel giro di poco tempo. A convincere gli utenti sarebbero state le offerte super vantaggiose ad un prezzo più che competitivo.
Con Iliad, infatti, possiamo dire che è cominciata ufficialmente l’era delle compagnie telefoniche ‘low cost’, a cui nel corso del tempo si sono aggiunte anche Kena, ho. Mobile e tantissime altre. Un altro punto di forza di Iliad è senza dubbi il fatto che promette ai suoi clienti di lasciare invariate negli anni le condizioni contrattuali sottoscritte. Una strategia raramente condivisa dalla concorrenza, sempre pronta a cambiare i propri piani tariffari per guadagnare di più.
Ma malgrado i successi, l’operatore francese ha dovuto recentemente incassare un duro colpo dopo 4 anni di battaglie legali. Ecco che cosa è successo.
Iliad, duro colpo: la vicenda si chiude dopo 4 anni nel peggiore dei modi
Dopo 4 anni di battaglie legali, Iliad è costretta ad incassare un duro colpo per via del contenzioso che l’ha vista a lungo contrapposta a Vodafone e Tim. Nel 2020, infatti, l’operatore francese aveva deciso di rivolgersi al tribunale dell’Unione Europea per provare a far valere i propri diritti che, a suo dire, erano stati violati.
Come molti ricorderanno, la vicenda aveva avuto inizio quando la Commissione Europea aveva autorizzato un’operazione commerciale per le torri di comunicazione di Vodafone e Tim, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo delle reti 5G, garantendo allo stesso tempo agli altri competitors di poter accedere alle infrastrutture.
La Commissione Europea aveva dunque accettato la fusione delle infrastrutture, pretendendo di contro che i due colossi della telefonia mobile mettessero a disposizione 4.000 siti entro otto anni per le terze parti. Siti che si sarebbero dovuti liberare a scaglioni, con i primi 3.000 entro i primi quattro anni nelle zone in cui la popolazione supera i 35.000 abitanti. Secondo Iliad, però, queste misure non sarebbero state sufficienti a garantire la concorrenza. Per questo aveva deciso di procedere per vie legali.
A distanza di 4 anni, però, la Commissione ha ribadito che Vodafone e Tim non avrebbero in alcun modo violato la loro parte di accordo ed avrebbero dunque rispettato la libera concorrenza, avendo lasciato ai competitors spazio a sufficienza per inserirsi nel mercato.
C’è da dire tuttavia che, secondo alcune indiscrezioni, Iliad non starebbe sfruttando appieno lo spazio offerto da Vodafone e Tim. Ricordiamo a tal proposito che l’operatore francese mirerebbe in realtà a costruire la propria rete di antenne, senza doversi appoggiare a quelle altrui.