Il gestore telefonico Iliad, nel 2025, dovrà garantire l’osservazione di un nuovo limite in tutte le sue offerte: ecco che cosa cambia per i clienti. Entriamo nel dettaglio.
Iliad, come tutti gli altri operatori di telecomunicazioni, sarà coinvolta in un nuovo obbligo formale. Nel 2025, la compagnia telefonica francese attiva da decenni anche in Italia deve quindi conformarsi a una particolare normativa europea riguardante i servizi ai clienti. La fattispecie è quella dettata dall’articolo 98-septiesdecies del Codice delle comunicazioni elettroniche e dalle normative europee.
La novità è scaturita proprio dopo che Iliad Italia ha presentato un ricorso contro l’AGCOM, o meglio contro una disposizione annunciata dall’autorità per le garanzie nelle comunicazioni che avrebbe coinvolto tutti gli operatori di telecomunicazioni e le loro offerte di contratto.
Non molto tempo fa, l’AGCOM aveva infatti aperto alla possibilità che gli operatori attivi in Italia potessero offrire contratti con vincoli di durata superiore ai ventiquattro mesi al momento della sottoscrizione iniziale. In particolare per tutte quelle offerte in cui oltre a minuti e internet veniva data la possibilità di acquistare a rate un telefono, un modem o qualche altro dispositivo.
Contro questa direzione si è mosso il ricorso presentato da Iliad Italia. Per la Iliad la norma dell’AGCOM violava il già citato articolo 98-septiesdecies del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Secondo questo articolo, i contratti per servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico non possono avere una durata superiore ai ventiquattro mesi. E ciò per proteggere i consumatori da vincoli contrattuali troppo lunghi.
Sulla fattispecie si è pronunciato il TAR del Lazio, dando ragione a Iliad. Per la sentenza, l’unica deroga ammessa al limite dei due anni riguarda la sottoscrizione successiva di servizi o apparecchiature supplementari, e non la fase iniziale del contratto. Quindi, non è consentito offrire un modem o un telefonino con rateizzazioni a quarantotto mesi già al momento della prima sottoscrizione.
I giudici del TAR hanno insomma rilevato che la delibera dell’AGCOM era in contrasto con il principio europeo di tutela dei consumatori perché permetteva agli operatori di aggirare il limite dei due anni. In questo senso la Iliad e le altre compagnie telefoniche non potranno più presentare nel 2025 contratti con pagamenti oltre i ventiquattro mesi.
Così si intende dunque continuare proteggere il consumatore dagli oneri derivanti da contratti troppo lunghi. Inoltre è in gioco la tutela della trasparenza e della correttezza nei contratti di comunicazione elettronica.
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