Dimentichiamoci che la pensione si può raggiungere solo a 67 anni, si può lasciare il lavoro anche prima e senza perdere un soldo.
Andare in pensione il prima possibile, è il sogno di tutti dopo una lunga vita passata a lavorare. Non spaventatevi troppo sull’età pensionabile che cambia un giorno sì e l’altro anche, perché ci sono possibilità di lasciare molto prima.

L’età pensionabile in Italia oggi è 67 anni, vero, ma altro non è che il limite di età richiesto per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per fortuna, però, esistono possibilità di lasciare il lavoro prima, anche di un bel po’ rispetto al limite. L’Inps stessa, in un rapporto di 2 anni fa, aveva confermato che l’età effettiva per il pensionamento in Italia è pari a poco più di 64 anni e questo per merito di molte misure che permettono di uscire anticipatamente dal lavoro.
Soprattutto alcune categorie di lavoratori hanno maggiori possibilità di andare in pensione prima dell’età limite, specie se hanno avuto una vita lavorativa continua senza interruzioni contributive. Oggi parliamo di tutte le persone nate in un quinquennio degli anni ’60.
Pensione anticipata per i nati in questo quinquennio: come riuscirci
Parliamo dei lavoratori nati tra il 1960 e il 1965. Ebbene, chi è nato in questi anni ha la possibilità di accedere alla pensione tra i 59 e i 64 anni. E potrà succedere proprio nel 2025 se vengono rispettati i requisiti di cui stiamo per parlarvi. Va da sé che la pensione anticipata si può raggiungere indipendentemente dall’età: è sufficiente avere maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini, un anno in meno, 41 anni e 10 mesi, per le donne.

Chi ha iniziato a lavorare che era giovane e non ha subito interruzioni con vuoti contributivi, può andare in pensione nel 2025 senza dover attendere il compimento dei 67 anni. Un uomo nato nel 1965 che a 18 anni ha avuto la sua prima occupazione con tanto di contributi versati, potrà smettere di lavorare all’età di 60 anni una volta tagliato il traguardo dei 42 anni e 10 mesi di contributi. Andrà in pensione a 64 anni la stessa persona che non ha avuto vuoti contributivi ma che ha iniziato a lavorare a 22 anni.
Una donna che abbia iniziato a lavorare regolarmente a 18 anni, invece, nel 2025 va in pensione prima dei 60 anni. I più ‘fortunati’ sono coloro che prima di compiere 19 anni hanno lavorato per almeno 12 mesi e rientrano in una delle seguenti categorie: disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregiver o che hanno svolto attività particolarmente gravose. In questo caso occorre avere lavorato per 41 anni, si tratta della quota 41 precoci.
Un’altra possibilità per il pensionamento anticipato è quella introdotta dalla legge di Bilancio 2023 e confermata da quella del 2024, conosciuta con il termine Quota 103 che sta a indicare il risultato che deve essere la somma tra età e contributi per poter andare in pensione, con requisiti minimi che sono 62 anni di età, e 41 anni di contributi. Quindi chi è nato nel 1963, oggi può richiedere la pensione anticipata. E infine c’è l’Ape Sociale, alla quale possono accedere coloro che sono nati dopo il 1962, all’età di 63 anni e 5 mesi e al raggiungimento dei 30 anni di contributi. Ma attenzione, questo accade solo con questi requisiti: disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregiver e per chi ha svolto mansioni usuranti.
Pensione anticipata riservata alle donne
Le donne nate nel 1963 possono andare in pensione con Opzione Donna, per chi entro il 31 dicembre 2024 ha compiuto 61 anni di età, raggiunto i 35 anni di contributi e al momento della domanda appartiene a una tra le seguenti categorie: caregiver; invalide almeno al 74%; lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di crisi. Nel caso delle lavoratrici con figli, l’età si riduce. Possono accedere a Opzione Donna le nate nel 1964 con 1 figlio o le nate nel 1963 se con due o più figli.