E’ giunta in paese ed è stata recepita con profonda soddisfazione la notizia secondo cui, in occasione del lancio, il 20 ottobre, alle ore 01,45, dal Centre Spatial Guyanais a Kourou, nella Guyana francese, la missione BepiColombo, volta all’esplorazione del pianeta Mercurio, nel team operativo c’era un tecnico di Itri.
Si tratta del giovanissimo Simone D’Alena, Ingegnere Aerospaziale con specializzazione in Ingegneria Astronautica presso l’Università di Roma la Sapienza, attualmente in servizio con l’AIT engineer presso Thales Alenia Space di Torino, responsabile del controllo di assetto del satellite (AOCS – Attitude and Orbit Control System).
Progettata e costruita da un consorzio di imprese a guida Airbus Defence and Space, il programma ha visto il fondamentale impegno dell’industria italiana ed in particolare dell’azienda Thales Alenia Space, che oltre che del procurement di diverse unità a bordo, si è occupata delle fasi decisive di integrazione e test del satellite, di cui la sezione dell’AIT (Assembly Integration and Test) di Torino rappresenta un’eccellenza nel mondo con i suoi oltre 40 anni di esperienza nel settore spaziale.
La missione è basata su due sonde distinte, il Mercury Planetary Orbiter (MPO), che trasporterà gli strumenti destinati allo studio della superficie e della composizione interna del pianeta, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), progettato e costruito sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) e dedicato allo studio della magnetosfera del pianeta. Entrambi saranno trasportati da un terzo modulo, il Mercury Transfer Module (MTM), usando una propulsione solare elettrica e la spinta gravitazionale della Terra, di Venere e di Mercurio stesso, per un viaggio lungo oltre 7 anni verso Mercurio.
Al suo ingresso in orbita attorno a Mercurio nel dicembre 2025 ad attendere la sonda ci sarà un ambiente ostile che vedrà la sonda esposta non solo a temperature proibitive (dai 450°C di giorno ai -180°C in eclisse), ma anche a radiazioni cosmiche e venti e radiazione solari particolarmente significative, data la notevole vicinanza al Sole.
Per tale motivo i moduli risultano completamente rivestiti di coperte termiche che ne conferiscono il caratteristico colore bianco e richiedono un controllo d’assetto particolarmente fine rispetto ad altre missioni, non solo per salvaguardare le unità di bordo, ma anche incontrare le elevate richieste di puntamento degli strumenti scientifici.
Comprensibile la soddisfazione manifestata a Itri, dove il 31enne prestigioso professionista è conosciutissimo e annovera numerosi parenti e, più ancora, la gratificazione per il prestigioso incarico, vissuta con l’arch. Alessia Saccoccio che, per l’occasione, lo ha raggiunto nella stazione spaziale.
Orazio Ruggieri
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