Ormai non fa più cronaca la quotidiana notizia di incendi boschivi a Fondi o nella vicina Itri. Semmai acquista risalto il dato che, anche se per un solo giorno, i roghi dolosi non compaiono sullo scenario dei monti Ausoni o Aurunci. E così domenica 21 gli operatori hanno dovuto combattere contro le fiamme per domare ben tre incendi, l’ultimo dei quali, in ordine di tempo, ha preso piede a metà del pomeriggio. I primi due interventi si sono registrati nell’ordine, alle spalle del monte Cocuruzzo (53esimo attacco nel giro di tre anni), e precisamente in località Sagliutola, nella mattinata del giorno festivo. Un’ora e mezza dopo, la battaglia contro il fuoco si è spostata giù in pianura, nel tratto che da Fondi porta a Itri e precisamente in località Cappellalto. In tutti e due gli scenari operativi dell’azione antincendio antimeridiana sul palcoscenico sempre e soltanto loro, i “Falchi-Pronto Intervento” del presidente Mario Marino, i cui ragazzi, volontari della protezione Civile di Fondi, hanno, prima fermato il fronte delle fiamme e, dopo, bonificato le rispettive doppie zone. In fumo, per fortuna, solo le sterpaglie di terreni tenuti incolti dall’incuria dei proprietari e dal rigore, troppe volte inconcepibile, con cui le norme vietano la distruzione, responsabilmente e competentemente controllata, di mucchietti di erba sfalciata e poi essiccata. Nel pomeriggio, verso le 17,00 un terzo incendio, questa volta paurosamente devastante, in via Capocroce, località che si trova nella direttrice Fondi-Sant’Anastasia, grosso modo nella zona prossima al più noto Casotto Rosso, dove si trova anche una pompa di sollevamento acqua che il Consorzio di Bonifica sud pontino elargisce ai soci per irrigare campi e colture. A fronteggiare questo terzo incendio sono scesi in campo Vigili del Fuoco e ancora una volta i ragazzi del presidente Marino. Lunga e complessa è stata l’operazione contro le fiamme che hanno distrutto una vasta area comunque incolta ma che hanno pericolosamente lambito stalle, magazzini dove vengono conservati attrezzature e mezzi agricoli, e alcune zone dove sono installate serre in cui si producono ortaggi. Questo terzo incendio ha impegnato gli operatori fino al tramonto, con la zona opportunamente bonificata così da evitare che il fuoco potesse ricomparire successivamente.
Orazio Ruggieri