Incendio sulla Itri-Sprlonga: Proficuo il contributo del volontariato spontaneo

Il pauroso incendio sviluppatosi, a cavallo tra mezzogiorno e il primo pomeriggio, sulla Itri-Sperlonga, ha visto l’intervento operativo di una task force resa necessariamente tanto numerosa dalla gravità della criticità.

Le fiamme, infatti, dopo che si erano originate ai bordi della provinciale, tra il km 3 e il km 4, lungo il crinale di sinistra per chi viaggia in direzione mare, si sono subito propagate lungo il pendio collinare. A favorirne la diffusione, dalla località Forcella Tranquilla fino a Mandrarita, l’abbondante presenza di strame arso dal sole e un sottobosco secco per la mancanza di pioggia e l’arsura desertificante di queste giornate caldissime. Poi ci si è messo anche il forte vento che ha spinto le fiamme tanto velocemente da far lambire abitazioni, qualche pollaio, magazzini agricoli, strutture agroturistiche e terreni coltivati. Sul posto giungevano, per primi, in ordine di tempo, i volontari della protezione Civile E.R.I. (Emergenza Radio Itri), coordinati dal presidente Antonio Maggiacomo, seguiti, in successione cronologica dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato del comando stazione di Itri, dalla squadra boschiva dei Vigili del Fuoco e dai volontari della protezione civile di Gaeta, “La Fenice”.
Insieme a loro hanno subito iniziato a operare due elicotteri della Protezione Civile, cui si sono aggiunti due Canadair che hanno effettuato decine e decine di lanci su un fronte di fiamme sospinte da un vento che le alimentava sistematicamente. Nel tardo pomeriggio l’azione di spegnimento si era quasi conclusa per lasciare il posto all’azione di bonifica della zona. In questo contesto, molti volontari spontanei hanno segnalato ai nostri uffici redazionali l’impegno profuso a titolo del tutto privato. Muniti di pompe alimentate con acqua fornita dai pozzi che riforniscono le abitazioni della zona, pur sapendo che il compito di spegnimento è di competenza del personale a ciò deputato, questi volontari si sono piazzati nei pressi delle loro abitazioni per fronteggiare l’eventuale arrivo delle fiamme, cosa che poi, in qualche caso, si è verificata.
Lo specifico riferimento riporta a quanto accaduto in località Campanaro dove Roberto Matrullo, addetto alla consegna di mozzarelle e derivati dal latte, avendo visto l’avanzare delle fiamme, dopo aver messo in apposita distanza di sicurezza il furgone con cui lavora, si è munito di pompa e, ”con grande sprezzo del pericolo, si è lanciato incontro alle fiamme” come lui stesso ha dichiarato, risultando oltremodo utile al lavoro che i Vigili del Fuoco, accorsi sul posto, hanno poi portato a termine con la professionalità e competenza che contraddistingue questo corpo tanto amato dalla gente. Un esempio, questo, da additare all’ignavia agnostica di chi, di fronte a questi eventi, se ne sta solo a guardare, quasi fosse uno spettacolo gradevole, l’avanzata devastante del fuoco.
Sappiamo bene che le norme proibiscono l’attivazione spontanea di azioni singole e volontarie, ma un po’ di quello spirito di una volta che portava la gente a fare fronte comune contro il fuoco, doloso o meno che sia, non farebbe poi male ritrovarcelo nel comportamento che caratterizza l’esistenza quotidiana, purtroppo sempre più socialmente apatica!Di Orazio Ruggieri

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