SONO INNOCENTE SI RIPARTE L’8 APRILE CON FONDI E ITRI ORGOGLIOSI DELLA RICONFERMA AL TIMONE DI REGIA DI ALESSANDRO TRESA

FONDI e ITRI – Credenziali di tutto rispetto, quasi al limite dell’invidiabile, positivo desiderio, da parte di colleghi, di essere gratificati dai riscontri, nello share, del programma già tanto apprezzato dalla critica e, soprattutto, degli spettatori, preludono alla prima puntata della seconda serie “Sono innocente”, che la terza rete della Rai metterà in onda, a partire da domenica 8 aprile. Squadra vincente non si cambia, suol dirsi in gergo calcistico, ma mai postulazione di siffatta oculatezza fu tanto appropriata per confermare la fortunata collaborazione tra i componenti dell’equipe che stanno dietro e davanti la macchina da presa. Alberto Matano, volto familiare e tanto accetto al pubblico del piccolo schermo che accompagna i momenti di aggregazione, a tavola, presterà, ancora una volta, la sua faccia e la coinvolgente bravura analiticamente espositiva dei fatti, a beneficio anche di quel pubblico solitamente individuato come “non addetto ai lavori”. Ma se il “principe dei mezzobusti” che aggiungono fascino uditivo alla lettura e alla visione dei fatti riportati dai telegiornali rappresenta l’immagine del capitano della nave che, nella sua impeccabile “mise” da cerimonia incontra gli ospiti delle brillanti crociere dove, oltre a godere dei piaceri cognitivi dei siti visitati e della munifica offerta di attrazioni e servizi vari fornita dalla città galleggiante, si dà vita a conoscenze e a momenti di aggregazione da cui, alcune volte, nascono amicizie destinate, in seguito, a durare e a cementarsi nel tempo, a dirigere i cosiddetti motori, quale provetto comandante di “macchina”, è quell’Alessandro Tresa che, in barba ai suoi ancora verdissimi connotati anagrafici (genitori campani, infanzia e adolescenza trascorse a Itri prima di trasferirsi a Fondi), vanta un “pedigrì” professionale e operativo di invidiabile rispetto nel complicato e creativo campo della regia.
Ma, per giungere alla visione della prima puntata della seconda serie con una adeguata cognizione di causa, quasi come un libretto che si fornisce allo spettatore delle opere della “Scala” o del “San Carlo”, abbiamo raggiunto il dott. Matano che, manco a dirlo, ha subito mostrato cortesia e tanta disponibilità, qualità rara tra tanti suoi colleghi, a “illuminarci” sull’idea che ha portato al parto del fortunato programma, sulle eventuali difficoltà incontrate nel far “dare voce” a chi ancora porta nell’animo la croce di episodi di giustizia anch’essa incappata in errori marchiani, a alla disponibilità dei vertici Rai di proporre questa scommessa che, nella scorsa stagione, ha avuto la “sfrontatezza” (hanno detto alcuni, a differenza di chi scrive che, invece, l’ha definito il grande coraggio) di sfidare, il sabato sera, colossi del tipo “Ballando con le stelle” e “C’è posta per te”, autentici programmi “acchiappaspettatori” delle due reti ammiraglio di viale Mazzini e del biscione. Al dott. Matano abbiamo subito chiesto se ha avuto, all’inizio, remore, nell’affrontare argomenti che, certamente, non forniscono un ritorno di immagine completamente positiva dell’ordinamento operativo della Giustizia italiana, cercando di capire se ci sono state “pilatesche” deviazioni nelle risposte o se, invece, ha avuto modo di riscontrare operatori togati che, accettando di correggere il tiro di colleghi non in perfetta linea con l’ortodossa verità dei fatti giudicati, hanno confermato quanta obiettiva deontologia esista nel settore del terzo potere istituzionale italico. A questo tipo di domande il dott. Matano ha assicurato che farà pervenite in maniera più dettagliata le sue documentate risposte, per ora affidate a una chiacchierata informale. Ed ecco quanto gli abbiamo chiesto “Dottore, ha incontrato “vittime” di errori giudiziari tutte disposte a raccontare le proprie disavventure o ha notato qualche interlocutore che, magari pur garbatamente, ha fatto cadere l’invito rivoltogli? – I vertici Rai hanno favorito il suo lavoro o, come per altri programmi “scottanti” (si veda “Report”, per esempio) hanno invitato a edulcorare i contenuti e la forma dell’inchiesta? – In quali sedi formative, (case circondariali, scuole, case famiglia, ecc.) lei consiglierebbe l’utilizzo pedagogico e mentalmente formativo dei contenuti del programma? – Ha trovato qualche operatore di Giustizia che le ha manifestato, seppure in maniera malcelata, un certo fastidio nel vedere applicata la “matita bleu” degli errori gravi nei compiti scolastici agli “infortuni” della macchina giudicatrice dei soggetti umani? – In quali zone dell’Italia ha avuto modo di riscontrare una maggiore disponibilità della gente “colpita” da errori giudiziari a raccontare la propria disavventura? – Quale riscontro ha trovato tra gli opinionisti che solitamente compongono il parterre di programmi nel corso dei quali si dibattono argomenti attinenti fatti di cronaca gravi, per quanto riguarda la conclusione tragica, e situazioni di vessazione ingiusta e, soprattutto, illegale? (esempio la dott. Bruzzone, Crepet, magistrati vari, ecc.) – Le risulta che un programma tanto apprezzato e in indiscussa crescita venga “esportato” per via dell’interesse suscitato tra il pubblico? – Una domanda sicuramente “scomoda”. Ci sono stati “paletti” imposti da poteri di qualsiasi genere, poteri manifesti o poteri occulti, che hanno garbatamente “suggerito” di evitare di sollevare polveroni su situazioni “non proprio idonee a soddisfare gli interessi di un pubblico televisivo, più votato a programmi di leggera evasione, del tipo “Uomini & donne”, “Grande fratello”, “L’isola dei famosi”, ecc.”? – Nelle puntate di questa seconda edizione, “Sono innocente” dovrà affrontare casi autenticamente “scottanti”, tra i quali, ci è parso di capire, ci sarà quello relativo a Enzo Tortora, la madre di tutti gli errori giudiziari che in Italia si siano registrati. Accanto a quella di Tortora, verrà trattata qualche altra vicenda anch0essa tanto “scottante”? A questo punto ci piace tirare in ballo anche il “comandante di macchina”, Alessandro Tresa, tanto giovane nell’età anagrafica, ma già tanto senatore, nell’accezione usata nell’antica Roma, per esperienza e capacità operativa. Al regista Tresa chiediamo se il programma è “figlio” della produzione Rai o e, invece, è un’offerta fatta pervenire a Viale Mazzini da società esterne, come oramai da qualche tempo, ci si sta comportando. E da lui, con opportuna documentazione, ci viene fatto notare che” IL FORMAT ORIGINALE SI CHIAMA “I AM INNOCENT” ED È NEO ZELANDESE. COME IN TUTTI I FORMAT STRANIERI È STATO ADATTATO ALLA TV ITALIANA E PROPOSTO IN RAI DALLA NONPANIC SRL.” Vede, inoltre, lo sforzo comune dell’equipe “Nonpanic” armoniosamente attiva con Filippo Cipriano, Michele Befacchia, Francesco Foppoli, Benedetta Bassetti, Davide Tappero Merlo, Massimo Modica, Alessandro Cioffi ed Emanuele Finardi. “Trova, nel dott. Matano, il collaboratore che accetta le soluzioni tecniche che lei propone o il mezzobusto del Tg1 partorisce anche lui idee sulla scenografia o sull’impostazione in generale che si vuole dare al programma?” . “SOLITAMENTE È UN LAVORO DI SQUADRA IL NOSTRO, FATTO DI IDEE E PROPOSTE MESSE AL SERVIZIO DEL PROGRAMMA. PER “SONO INNOCENTE PRIMA EDIZIONE” ALBERTO È STATO TRA GLI AUTORI MENTRE LA CURA DEL PROGRAMMA È STATA AFFIDATA A FRANCESCO FOPPOLI. LA PARTE PURAMENTE ARTISTICA, QUINDI LO STUDIO TELEVISIVO O LA CIFRA STILISTICA ADOTTATA PER LE RICOSTRUZIONI DEI CASI, LO STUDIO DEL LOGO E TANTE ALTRE PICCOLE COSE CHE HANNO POI DI FATTO COSTITUITO IL CONFEZIONAMNETO DELL’ INTERO PROGRAMMA, SONO DI SOLITO AFFIDATE AL REGISTA. TUTTO QUELLO CHE SI FA SPESSO SI CONDIVIDE CON GLI ALTRI ‘REPARTI’. NELLA SECONDA EDIZIONE ALBERTO È STATO MOLTO PIÙ PRESENTE SUL PROGETTO PROPONENDO IL SUO PUNTO DI VISTA SU TANTI ALTRI ASPETTI CHE VANNO AL DI LA’ DELLA SCELTA DELLE STORIE DA PORTARE IN RAI. ORMAI SIAMO MOLTO AFFIATATI, LAVORANDO DA 2 ANNI INSIEME, E TROVIAMO VELOCEMENTE UN ACCORDO SULLE VARIE PROPOSTE. RIASSUMENDO POTREI DIRE CHE OGNUNO FA IL PROPRIO LAVORO, LO METTE POI A DISPOSIZIONE DEGLI ALTRI PER CONFRONTARSI CON PARERI CONSENSI E DISSENZI. QUESTA, SECONDO ME, È LA FORMULA VINCENTE CHE CARATTERIZZA UN BUON PROGRAMMA”. Ci sembra che la squadra operativa, tanto brillantemente in azione nella prima edizione, sia stata riconfermata al completo o ci è sfuggito qualche cambiamento? “STESSO CONDUTTORE ALBERTO MATANO, CHE INSIEME A FRANCESCO FOPPOLI E’ STATO CURATORE DEL PROGRAMMA, STESSI AUTORI MATTEO BILLI E COSIMO CALAMINI, STESSI DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA ALESSANDRO MOLINARI PER LO STUDIO E STEFANO PANCALDI PER LA FICTION, STESSA SCENOGRAFA DI STUDIO GIADA DOMENICONE E STESSO PRODUTTORE ESECUTIVO ANDREA VETUSCHI. SI SONO AGGIUNTI ALLA SQUADRA UNO SCENOGRAFO PER LE RICOSTRUZIONI IN CARCERE E IN ESTERNA, VITO ZITO, LA MIA STORICA AIUTO REGIA GIADA BELLINI E IL VALIDO SOSTEGNO PER LA REGIA FICTION PAOLO SODI. PERDONAMI SE FACCIO QUESTA SFILZA DI NOMI MA MI SEMBRA GIUSTO CHE VENGANO CITATI PERCHÉ OGNUNO DI LORO INSIEME A TANTI ALTRI, MERITANO MOLTO DI PIÙ CHE SEMPLICI TITOLI DI CODA!” Il suo futuro televisivo (conoscendo anche le sue esperienze in “Fan karaoke”, in “MATRIMONI A PRIMA VISTA”) va diritto verso questa tipologia di impegno o potrebbe, a breve conoscere altre strade operative? “ULTIMAMENTE STO COLLABORANDO SPESSO CON DISCOVERY. SONO PARTITO A GENNAIO DELLO SCORSO ANNO PER UN EVENTO CON SIANI E MARADONA PER IL CANALE 9, NEL MESE DI APRILE ANCORA IN CORSO HO FIRMATO LA MIA PRIMA SUPERVISIONE PER IL PROGRAMMA DI ENZO MICCIO E CARLA GOZZI “MA COME TI VESTI” PER REALTIME, PASSANDO PER UN ALTRO PROGETTO CHE SI E’ DIFESO BENISSIMO IN TERMINI DI ASCOLTI, “IDRAULICI” PER DMAX. QUESTA VARIETÀ DI LAVORI MI PERMETTE DI BALZARE DA PROGRAMMI PIÙ IMPEGNATIVI E SOCIALI AD ALTRI PIÙ SPASSOSI E DIVERTENTI E PER CHI FA IL MIO LAVORO QUESTO È UN GRANDE STIMOLO. LA RISPOSTA DUNQUE E’ NO, NON CREDO CHE MI CONCENTRERO’ SOLO SU UN GENERE DI PROGRAMMA”.

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