INPS, parte il recupero degli indebiti per questi bonus: controlla se devi restituire i soldi

L’INPS ha appena concluso delle verifiche a proposito di bonus elargiti ai contribuenti: in tanti potrebbero dover restituire qualcosa.

Ottenere un bonus da parte dello Stato non significa aver guadagnato una cifra sicura. L’aiuto, come dimostrano diversi interventi storici da parte dell’INPS, dell’Agenzia delle Entrate e altre autorità, può essere sempre annullato. E, in base a ciò, chi ha già incassato e probabilmente speso quei soldi dovrà restituirli.

Soldi dall'INPS: devi restituirli
INPS, parte il recupero degli indebiti per questi bonus: controlla se devi restituire i soldi – gazzettinodelgolfo.it

L’INPS ha da poco annunciato che la triste storia si è ripetuta: per l’ennesima volta i beneficiari di un bonus concesso al pubblico saranno costretti a restituire tutto ciò che hanno percepito. Ovviamente, il recupero non è arbitrario. L’INPS, prima di concedere tale bonus, aveva indicato dei requisiti fondamentali, che non tutti, evidentemente, hanno rispettato.

Chi dovrà restituire i soldi del bonus all’INPS e come

Le verifiche si sono concentrate appunto sul rispetto dei requisiti reddituali per l’accesso a dei bonus concessi negli scorsi anni dall’INPS. A tal proposito, l’istituto ha confermato di aver già avviato le procedure per il recupero degli indebiti. Ciò significa che alcuni percettori del bonus dovranno restituire delle somme all’INPS.

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Chi dovrà restituire i soldi del bonus all’INPS e come-Gazzettinodelgolfo.it

L’istituto ha lavorato fino a dicembre 2024 concentrandosi sulla verifica della coerenza di tutte le autocertificazioni reddituali che hanno accompagnato le richieste di bonus. Parliamo di contributi una tantum di importo variabile concessi dall’INPS a lavoratori e pensionati circa due anni fa.

Gli aiuti in questione sono i bonus 200 e 150 euro. Delle indennità una tantum che sono state erogate nel 2022 in favore di lavoratori dipendenti e dei pensionati, così come previsto dal decreto Aiuti e dal decreto Aiuti-ter (n. 50 e n. 144 del 2022) in seguito alla pandemia.

Per i pensionati, in particolare, tali bonus potevano essere richiesti solo a fronte di precisi recquisti reddituali. Più precisamente, il titolare di prestazione pensionistica doveva presentare un reddito relativo all’anno 2021 inferiore ai 35.000 euro. Per il titolare di prestazione assistenziale, invece, il limite, era di 20.000 euro.

Le verifiche attuate dall’INPS si sono concentrate proprio il rispetto di tali limiti da parte dei beneficiari che hanno ricevuto quelle somme. Il bonus, in questi casi, è stato infatti percepito solo provvisoriamente, e l’INPS ha già disposto l’iter per il recupero dei fondi.

In una nota pubblicata dall’INPS il 7 gennaio si legge che sono già state inviate le apposite comunicazioni di indebito attraverso la “Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione – SEND – Servizio Notifiche Digitali”. I soldi percepiti indebitamente saranno trattenuti sulla pensione.

Non tutti in una volta. L’istituto recupererà i soldi concessi con il bonus attraverso rate mensili da 50 euro a partire dalla mensilità di giugno 2025. Poi, nel caso in cui non fosse possibile procedere al recupero con trattenuta sulla pensione, l’istituto invierà al pensionato un apposito avviso di pagamento PagoPA.

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