Un test ha messo in allarme i consumatori e ha rivelato che alcune delle insalate in busta sono piene di pesticidi. In particolare due marche sono le peggiori.
Negli ultimi giorni c’è stato un nuovo test realizzato dal Salvagente che ha messo sotto analisi 12 marche di insalate in busta, sia valeriana che songino, per verificare l’eventuale presenza di pesticidi, microrganismi e nitrati al loro interno. I risultati hanno fatto emergere un quadro allarmante per due prodotti.
La praticità delle insalate in busta è senza alcun dubbio il loro punto di forza, soprattutto per chi non ha tempo per pulire la verdura. Tutto ciò che bisogna fare è aprire la confezione, metterla in un insalatiere e condirla a piacere per poi gustarla. Non c’è da stupirsi che questo genere di prodotto alimentare abbia conquistato tanti consumatori, diventando uno dei prodotti più venduti nel reparto ortofrutta dei supermercati.
L’ultimo test, però, ha messo in allarme gli utenti su questo genere di alimento. Le analisi, effettuate sui campioni, hanno preso in esame alcune delle marche più diffuse sul mercato alimentare e sono state condotte da laboratori accreditati con lo scopo di valutare la sicurezza microbiologica, la presenza di pesticidi e nitrati, ma anche l’igiene di ogni confezione.
In via generale, i risultati del test hanno evidenziato che tutte le buste risultano conformi ai limiti di legge in merito alla sicurezza microbiologica. Quindi non vi è traccia di batteri pericoloso come Salmonella, Listeria monocytogenes o Escherichia coli, che spesso sono al centro di scandali alimentari.
Tuttavia, purtroppo emergono dei problemi in merito alla carica totale di microrganismi e alla presenza di batteri legati al terreno, i coliformi; in alcuni campioni i livelli vengono superati. Nel dettaglio, due marche hanno fatto registrare 500 e 440 milioni di microrganismi totali, tantissimi se si pensa che quelli accettabili sono 5-50 milioni.
Bisogna poi aggiungere che dalle analisi nessun campione è risultato privo di pesticidi completamente, nemmeno le buste biologiche. C’è chi presenta solo tracce a chi invece ne ha di più. Tra i pesticidi che sono stati rivelati ci sono cancerogeni o interferenti endocrini (fenhexamid, fludioxonil e il fluopyram).
In merito ai nitrati, i livelli sono entro i limiti ma i composti nelle insalate potrebbero trasformarsi in nitrosammine potenzialmente cancerogene per via dell’uso dei fertilizzanti. Tuttavia, grazie a queste analisi è stato possibile rilevare quali sono le peggiori marche delle insalate.
Nel dettaglio, due buste si sono distinte in maniera negativa per la presenza di scarsa igiene e pesticidi. Parliamo di Eurospin Foglia Verde, che presenta pesticidi chlorantraniliprole e difenocolazole. La seconda marca che ha ottenuto un basso punteggio è stata Consilia Valeriana Filiera Controllata, in cui sono stati trovati fludioxonil, acetaprid e spinosad.
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