I fatti. I due corrieri, a bordo dell’autovettura Fiat Panda e provenienti dalla direttrice di Napoli, procedevano lungo la via Flacca, nel centro di Formia, diretti verso Gaeta. All’altezza della rotatoria del porto commerciale di Formia, i due incappavano in un posto di controllo della Guardia di Finanza. All’alt imposto dai militari, i due facevano per fermarsi per poi, invece, accelerare repentinamente a darsi alla fuga. Prontamente gli operatorie della Guardia di Finanza si ponevano all’inseguimento del veicolo fuggiasco, riuscendo anche a recuperare terreno e a tenere a vista l’autovettura. Sulla stessa via Flacca in direzione di Gaeta, essendo stato richiesto via radio l’ausilio di altre autopattuglie presenti sul territorio, giunti ormai all’altezza del bivio della Canzatora, entravano in gioco gli operatori del rinnovato nucleo volanti del Commissariato di P.S. di Gaeta i quali, allertati dai sistemi di emergenza luminosi e sonori della Guardia di Finanza, focalizzavano immediatamente la situazione e si mettevano all’inseguimento della Fiat Panda che sopraggiungeva e le imponevano l’alt.
Ciò nonostante, il veicolo sviava l’alt imboccando a folle velocità la via Canzatora in direzione della via Appia. Ne nasceva un duplice inseguimento che proseguiva fino alle porte di Itri là dove, nel tratto di strada che costeggia il fossato Pontone, gli inseguitori notavano lanciare qualcosa dall’abitacolo della vettura inseguita giù dal ponte. Incuranti del fatto, i finanzieri e gli agenti proseguivano l’inseguimento e, dopo poche centinaia di metri, i due fuggiaschi venivano bloccati con difficili manovre che si rendevano possibili soltanto grazie al fatto che nell’abitato di Itri a quell’ora non circolava nessuno. Una volta bloccati i due, gli operatori della Polizia di Stato facevano intervenire nei pressi del fossato Pontone i volontari della Protezione Civile dotati di proiettori a cellule foto-elettriche, mentre la Guardia di Finanza faceva giungere sul posto le unità cinofile con i cani antidroga.
Dopo una laboriosa ricerca, resa difficile dalle condizioni di visibilità notturna e dal luogo impervio e scosceso, venivano rinvenuti dieci panetti di sostanza del tipo dell’hashish per un totale di circa un chilo di stupefacente. P.P. e A. M. venivano tratti in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e di resistenza a pubblico ufficiale. Terminati gli atti di rito, il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Cassino disponeva che i due venissero associati alla Casa Circondariale di quel comprensorio, in attesa della fissazione dell’udienza di convalida.
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