“Sulla gestione delle Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficienza) la Regione Lazio continua a viaggiare sotto il segno della totale superficialità a danno dei servizi resi ai cittadini.
Un esempio su tutti è rappresentato dalla situazione, paradossale, in cui si trovano l’Ipab Santissima Annunziata di Gaeta e il proprio Ente strumentale, la Fondazione Alzaia, condannati dalla Regione Lazio ad un impasse inaccettabile.
L’epopea dell’Ipab Santa Annunziata è iniziata quando, con deliberazione di giunta regionale, si è stabilito di procedere al commissariamento per effettuare la modifica statutaria per la riduzione dei componenti del consiglio di amministrazione. Era gennaio 2015 e ad oggi, dopo quasi tre anni, non solo di quella modifica non vi è traccia ma al danno si è aggiunta la beffa di una ennesima proroga del commissariamento che lascia l’Istituzione priva dei propri legittimi organi. A gravare sulla gestione dei servizi socio culturali resi dall’Ente di Assistenza e beneficienza si è aggiunta poi la decisione unilaterale, dell’attuale Commissario straordinario dell’Ipab SS. Annunziata, Luciana Selmi, di annullare d’ufficio la convenzione in essere tra l’Ipab e la Fondazione Alzaia costituita, a settembre 2010 e in ottemperanza a quanto previsto dallo Statuto dell’Ipab, quale suo organo strumentale in house per la gestione dei servizi. Il tutto senza prevedere gestioni alternative dei servizi socio-culturali, né diverse regole nei rapporti tra l’Istituzione ed il proprio ente strumentale che continua ad erogare, con proprio personale dipendente ed accollandosi ogni onere, i servizi socio-culturali, mentre ad incassare le rette derivanti dall’erogazione di tali servizi è l’Ipab che, per giunta, non effettua alcun ristoro in favore del suo Ente in house. Situazione che permane anche a seguito della messa in liquidazione della Fondazione, a luglio 2016, rispetto alla quale in un anno e mezzo l’unico atto conseguente è stato il licenziamento del direttore generale della Fondazione Alzaia. Dalla messa in liquidazione della Fondazione Alzaia, inoltre, sono progressivamente peggiorati tutti i servizi da questa erogati, il personale dipendente della Fondazione non riceve più regolarmente i propri stipendi e si stanno accumulando pericolosi ritardi nei pagamenti dei fornitori. A fronte di questo disordine sia presso la Casa di Riposo Curzio Salvini di Terracina, che presso la Casa Famiglia Regina Apostolorum di Gaeta, gestite dalla fondazione in liquidazione per conto dell’Ipab, non sono presenti ed operative le figure professionali previste della legge.
Tale contorta e complessa situazione deve trovare una soluzione e adeguata chiarezza perché vittime di questa superficialità sono proprio le fasce più deboli della nostra comunità privati di adeguati servizi socio culturali di primaria importanza. Per queste ragioni ho depositato una interrogazione urgente chiedendo al presidente Zingaretti e all’assessore regionale competente, di conoscere, tra gli altri, i motivi del ritardo di quasi tre anni per effettuare una semplice modifica statutaria alla base del reiterato commissariamento dell’Ipab SS. Annunziata, per conoscere quali siano le attività di vigilanza poste in essere dalla Regione sull’attuale gestione dell’Ipab SS. Annunziata ed, in particolare, sull’annullamento d’ufficio della convenzione in essere tra l’Ipab ed il proprio Ente strumentale ed in merito alla messa in liquidazione della Fondazione Alzaia, la cui esistenza è prevista dallo statuto dell’Ipab tuttora in vigore.
Ma soprattutto ho chiesto di conoscere quali iniziative si intendano assumere per ripristinare la legalità nelle strutture gestire attualmente per conto dell’Ipab dalla fondazione in liquidazione ed, in particolare, per quanto riguarda il pagamento degli stipendi ai dipendenti, il pagamento dei fornitori, e l’assenza del responsabile della Casa di Riposo Curzio Salvini di Terracina e di altre figure professionali e per la qualità dell’erogazioni delle prestazioni fortemente compromesse dallo stato di liquidazione.”
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.