Ancora una mozione di sfiducia da parte degli oppositori dell’amministrazione De Santis. Questa volta è firmata da sei consiglieri (Andrea Di Biase ed Elena Palazzo per FI, Pietro Di Mascolo e Mario Petrillo per l’UDC, Francesco Fargiorgio per NCD e Antonio Ruggieri del polo Giovanni Agresti) a fronte dei soli quattro firmatari (FI e UDC) che giorni fa avevano già presentato la stessa istanza che il presidente del consiglio, Umberto Papa, non aveva potuto accogliere in quanto la mozione non era sottoscritta dai due quinti del consiglio, cioè almeno da cinque adesioni. A loro, tra i quali già c’era una dissidente della iniziale coalizione pro De Santis (Elena Palazzo), si sono uniti altri due “pezzi” della rimaneggiata maggioranza, Fargiorgio e Ruggieri, inizialmente delegati alle politiche forestali, il primo, e al bilancio, il secondo, settori che hanno pure curato, seppure per pochi mesi, nelle vesti di assessori dopo la ricucitura della crisi dell’estate 2014. Adesso l’attenzione generale, mentre sull’amministrazione si spara da ogni direzione (PD, M5S, FdI, FI e UDC, con il <fuoco amico> che proviene anche da circolo “Mariano Mandolesi” di PRC sezione Itri-Gaeta), è rivolta all’atteggiamento e al voto di Claudio Cardogna, antagonista del sindaco nella consultazione del 15 maggio 2011, e di Raffaele Mancini, esponente di FdI, eletto nella coalizione, il quale non aveva fatto mai mistero di voler sostenere “nel rispetto della volontà popolare” l’amministrazione fin tanto che questa fosse rimasta incontaminata rispetto alla composizione iniziale, senza, cioè, l’aiuto indispensabile delle “stampelle” che potessero giungere dall’opposizione. E questo suo codice operativo Mancini lo aveva ripetuto anche nel corso dell’ultima seduta consiliare, dove ha manifestato ufficialmente il suo punto di vista che verrà ripresentato, a proposito della seconda mozione di sfiducia, nelle prossime ore, come da lui stesso anticipato ieri pomeriggio. Per quanto riguarda, invece, il fronte FI-UDC, si registra una nuova nota congiunta che ribadisce l’impossibilità di far perpetuare l’attuale situazione. Nel testo si legge, tra l’altro “Tenuto conto delle ulteriori defezioni di consiglieri comunali dalle file della “maggioranza”, i consiglieri di opposizione hanno ritenuto opportuno formalizzare una richiesta di verifica / mozione di sfiducia verso questa “amministrazione”, con lo scopo di far conoscere alla cittadinanza in quanti brandelli fosse ormai finita la “coalizione” al “non governo” della città!”
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