Itri, degrado nel vicolo dopo il contestato abbattimento del cancello

La gente discute animatamente, con pareri diversi, in questi giorni, sull’ordinanza con la quale il comune ha chiesto a dei privati di eliminare un cancello, attivato dietro normale concessione del primo marzo 2019 e la cui funzione era quella di impedire, nelle ore notturne, di usare lo stretto vicolo, che da largo Diaz mena in via San Gennaro, come gabinetto pubblico a cielo aperto e come deposito di rifiuti di qualsiasi genere. Questo avveniva “dopo che c’era stata, in precedenza, una specifica serie di querele, con l’ultima, datata 05/11/2018, presentate ai Vigili Urbani e ai Carabinieri.

Il 1 marzo 2019 –si legge nella nota pervenutaci da alcuni abitanti della zona esasperati per lo stato di assurda e inquinante antiigiene presente nel budello urbano- ci è stata autorizzata l’installazione dei cancelli e il 5 Giugno 2020 ci è stata ritirata tale autorizzazione.

Per tutto il periodo intercorrente dall’attivazione dei cancelli all’ordinanza di eliminazione degli stessi, questi venivano aperti durante le ore diurne e chiusi, con l’impegno specifico e puntuale da parte di un apposito addetto che abita nella zona, durante la notte, facendo tornare in quel vicoletto pulizia e igiene e senza che il comune dovesse spendere un solo centesimo per il servizio. Dopo il 5 giugno 2020 è ripresa, con crescente portata, la funzione di orinatoio, cacatoio e deposito di abbandono di ogni sorta di rifiuti, con pericolosa presenza di vetri rotti, rischiosi per l’incolumità generale di quanti transitano nella zona durante le ore serali e diurne. Dalle immagini riprese dalle telecamere e rimesse al comune, che ha opportunamente adottato i provvedimenti del caso a carico dei soggetti dei quali si è avuto contezza per quanto riguarda la loro identità, dopo che gli stessi avevano abbandonato bottiglie di vetro, (le nostre immagini fanno riferimento all’otto di giugno e riprendono quanto accaduto alle 00.30 da parte di 2 ragazzi che, probabilmente, non avendo altro luogo dove andare a urinare, perchè i bagni pubblici sono chiusi o perchè l’ubicazione degli stessi è loro sconosciuta, sono venuti, uno dopo l’altro, a distanza di 5 minuti, a fare i loro bisogni nel vicolo ormai abbandonato a ogni sorta di scorreria antiigienica), si riesce a capire quanto la nostra rabbia sia più che motivata”.

I pareri, su questa vicenda, sono perciò diventati contrastanti in quanto l’ente pubblico è stato sollecitato ad agire in tal senso, da una stringente azione portata avanti da due esponenti della minoranza consiliare, azione logicamente bene accetta dalla parte politica cui i due fanno riferimento, mentre a sostenere l’opportunità di preservare quel passaggio –che non crea problemi di allungamento di percorso per muoversi a piedi, in quanto trenta metri più avanti si ha la possibilità di voltare per immettersi nella strada parallela collegata all’altra dal vicoletto- c’è una stragrande maggioranza di cittadini che ritengono prioritaria l’attenzione all’igiene e alla tutela della salute pubblica.

Orazio Ruggieri

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