L’eco della vittoria di Davide ed Emanuela De Luca, due fratelli di Isernia, in occasione della consegna dei premi David di Donatello 2022 ha raggiunto anche Itri, paese dove è nato e cresciuto il papà, Romano, brillante agente di P.S., ora in pensione. Davide ed Emanuele sono stati premiati per la categoria truccatori, nello specifico per il trucco cinematografico per il film “Freaks Out” di Gabriele Mainetti. Il loro trionfo è stato condiviso con Diego Prestopino che è salito sul palco a ritirare l’ambita statuetta. Il premio, in quello che è il maggior riconoscimento del cinema italiano, è arrivato per il film che vede la partecipazione, tra gli altri, di Pietro Castellitto, Claudio Santamaria e Giorgio Tirabassi. Un successo grandioso per i due artisti-maghi del trucco. Sui social sono presto arrivate le congratulazioni del delegato alla Cultura del Comune di Isernia, Luca De Martino, che ha scritto in un post: “Che grande traguardo, Un abbraccio ragazzi”. E poi anche quelle del primo cittadino Piero Castrataro che ha così commentato: “Congratulazioni ai fratelli isernini Emanuele e Davide De Luca per la vittoria del David di Donatello, ieri sera, nel corso della 67esima edizione della prestigiosa manifestazione cinematografica. Un successo senza precedenti che rende fiera l’intera città. Complimenti e grazie ragazzi per questo premio, trionfo dell’arte, di Isernia e del Molise tutto!”.
Emanuele De Luca è specializzato in make-up, effetti speciali, animatronica, ricostruzioni anatomiche umane e animali, scultura, e non è nuovo a partecipazioni in ambito cinematografico. Finalmente, questa volta, è arrivato il meritato successo, condiviso con il fratello Davide e a tutti e due sono pervenute da Itri, dove i fratelli spesso tornano con il padre Romano, che ha un fratello e due sorelle nel centro aurunco, centinaia di messaggi di congratulazioni. Ed ecco come Rai3Moliseha riportato una intervista a Davide. “Mi chiamo Davide De Luca e con mio fratello Emanuele, lavoriamo insieme da circa 4 anni, lui in questo settore lavora dal 2002, è sempre stata la sua grande passione, da quando, da bambino, rimase letteralmente folgorato dal film “Labyrinth – dove tutto è possibile”.
A scuola veniva molto spesso incaricato di fare trucchi e/o scenografie per recite scolastiche. Finiti gli studi cominciò a collaborare con compagnie teatrali locali, fino ad approdare a Roma dove conobbe un grande truccatore: Rosario Prestopino e da lì è stato un crescendo di esperienze e ingaggi lavorativi. Ha lavorato con tanti registi e attori di fama internazionale e ha fatto effetti speciali per tanti films, i più noti sono: Il XIII apostolo, (la serie) La grande bellezza, il Giovane favoloso, Pasolini, Youth – la giovinezza, Suburra, lo chiamavano Jeeg Robot, Zoolender 2, Gomorra (prima e seconda serie), Ben Hur, La verità sta in cielo, Il Permesso, Metti la nonna in frezeer, Loro 1 e 2, Suburra, Riccardo va all’inferno, (la sua prima candidatura al David di Donatello), Il Peccato e Freaks Out, che lo vede candidato per la seconda volta ai David. Io ho sempre collaborato con lui, compatibilmente con il mio ormai ex lavoro; la mia passione era quella di fare il cuoco, ma nei ritagli di tempo mi recavo nel suo laboratorio per dargli una mano in quello che può sembrare un “gioco”, ma che richiede molta attenzione, pazienza, precisione e lunghissimi passaggi per la realizzazione delle protesi, quindi non ufficialmente ho collaborato alla realizzazione del film Pasolini per la regia di Abel Ferrara e di Gomorra per la regia di Sollima, Claudio Cupellini e Francesca Comencini. Poi, a un certo punto, circa 4 anni fa, ho deciso di lavorare con lui stabilmente; il lavoro piaceva anche a me, avevo imparato abbastanza bene le tecniche per la sua realizzazione, ho fatto anche dei corsi specifici, quindi ho cominciato. Il mio primo film è stato proprio Freaks Out, di Gabriele Mainetti, Luna nera, per la regia di Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi, Chi ha incastrato Babbo Natale per la regia di Alessandro Siani. Freaks Out è stato un lavoro durato un anno intero, gli effetti sono stati tanti e molto impegnativi con turni di lavoro lunghi e faticosi, ma n’è valsa la pena; il film ci è piaciuto tanto, ma noi non siamo di parte, quindi il nostro giudizio non conta, però deve essere piaciuto anche a chi ne ha sostenuto la candidatura. Devo dire che il mio lavoro è cominciato alla grande, visto che io, al mio primo film, sono candidato ai David, mentre per mio fratello, ripeto –conclude Davide-è la seconda volta; sono molto contento e, comunque finirà, per noi sarà una grande soddisfazione”.
Orazio Ruggieri