Alcuni vecchi personal computers, una modesta cifra di danaro contante (poco più di trenta euro racimolati rubando cinque o sei euro nei cassetti delle cattedre degli insegnanti e che rappresentavano il provento del contributo spontaneo portato a scuola dagli alunni per acquistare lo stretto necessario per una decina di spettacoli di fine anno che stanno segnando la conclusione dei rispettivi progetti didattici con il piazzale stracolmo ogni sera di genitori e cittadini vari) e alcune merendine mangiucchiate, con le briciole in giro a fare la spia della bravata di malviventi in erba.
Questo il bottino di un raid notturno compiuto nelle aule dell’istituto comprensivo di via Santa Apollonia a Itri, che gestisce la scuola dell’infanzia, quella elementare, il triennio delle medie e il quinquennio del professionale per l’agricoltura. I ladri, penetrati da una finestra laterale del plesso di via della Repubblica (la direzione si trova in piazzale Rodari) hanno razziato tutto ciò che si trovavano davanti, senza rendersi conto che il materiale prezioso (la scuola è superdotata di attrezzature elettroniche che la arricchiscono di una rete telematica come poche in provincia) è egregiamente custodito in camere blindate da sbarre alle finestre e sorvegliato da potenti sistemi di allarme. E proprio quando gli sprovveduti ospiti indesiderati hanno incappato nel raggio di azione dei sistemi antifurto, è scattato l’allarme sonoro che ha fatto accorrere nel giro di quattro minuti la pattuglia dei Carabinieri della stazione di Itri che perlustra ogni notte i ben undicimila ettari del territorio comunale, con tutte le problematiche legate alla presenza di detenuti che scontano la pena in comunità, di gente al soggiorno obbligato, di malviventi a caccia di colpi nelle case, ecc. Dei ladri nessuna traccia anche se indizi significativi inducono a ipotizzare che gli inquirenti stiano già sulle loro tracce.
“Nessun intralcio alle lezioni” ci ha confermato telefonicamente la prof. Lidia Cardi, dirigente dell’istituto, la quale, insieme alla dirigente dei servizi amministrativi, Marina Meschino, ha subito provveduto a inventariare gli ammanchi in danaro e in oggetti spariti.