“Trent’anni sono pochi – a chi appicca i fuochi”. “Non è una processione, ma una manifestazione – chi brucia le montagne, è proprio un gran coglione!”. Questi alcuni degli slogan che hanno gridato, tutti insieme, domenica sera a Itri nel corso della fiaccolata spenta che ha attraversato il centro cittadino, percorrendo due lunghi rettilinei con i partecipanti che recavano candele appositamente spente, come segno di ribellione verso l’apocalisse dei fuochi che ha devastato centinaia di ettari di boschi e montagne nel solo territorio itrano. E a testimoniare la gratitudine degli organizzatori (vedi il sito Facebook “Basta incendi – fiaccolata spenta”) per la partecipazione “composita e geograficamente estesa” cui ha preso parte, nelle vesti ufficiali di delegato dal commissario prefettizio, dott. Raffaella Vano, il dirigente comunale Pasquale Manzo, sono risuonate le parole del presidente dell’associazione dei volontari della Protezione Civile E.R.I. di Itri, Antonio Maggiacomo, che ha esteso il suo grazie “agli amici che rappresentano le associazioni Alfa di Aprilia, C.B. Rondine Aprilia, Gruppo Comunale Albano , V.E.R. di Formia, A.E.G.O. di Castelforte- Angeli dell’Ambiente , C.O.I. di Minturno, E.R.I. di Itri e tutti gli aderenti di queste associazioni con le quali ormai ci conosciamo da anni e che rappresentiamo questa bella realtà del Coordinamento FO.P.I.VOL, il cui presidente Roberto Cotterli di Aprilia è qui tra noi. Infine ringrazio i Falchi di Fondi” del presidente Mario Marino, anche loro protagonisti di giornate e nottate eroiche nel salvamento di vite umane dalle fiamme divoratrici di boschi, montagne, animali e attentatrici di case e di anziani che rischiavano di restarci arsi dento se fosse mancato l’aiuto di tanto encomiabili volontari. C’erano i tanti volontari per lo spegnimento incendi dell’associazione faunistico-venatoria “fra’ Diavolo” con il loro presidente Silverio Sinapi a guidarli. C’erano l’ing. Vincenzo Ialongo, dirigente della Nuova Itri Calcio, Angelo Pelliccia, direttore generale della nuova società calcistica “Briganti” rappresentata anche dai dirigenti Teo Trufas, Antonio Cardillo e Giuseppe Sinapi. C’era la chiesa, con don Maurizio Di Rienzo, giovanissimo viceparroco dell’intero paese che ha rivolto parole di “composta ma dura condanna“ per chi uccide la Natura, facendo un applaudito riferimento a San Francesco d’Assisi, cantore del Creato come manifestazione dell’Amore di Dio verso gli uomini. C’erano i bambini ad aprire il lungo corteo, c’erano forestieri, c’era la gente che ha inteso portare la sua civile protesta in per le strade, applaudita dai tanti astanti che dai marciapiedi o dai tavolini dei bar hanno salutato entusiasticamente il corteo in transito. A fine manifestazione, prima di congedarsi dai presenti, il conduttore della serata, dott. Riviera, ha annunciato il prossimo momento di testimonianza propositiva portato avanti dal gruppo “Basta incendi”. Sulla scorta delle vecchie feste dell’albero, a novembre verranno piantati tanti nuovi alberelli, ognuno dedicato e con il nome dei bambini nati nel 2014.
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