Forse perché sarà stata la prima volta che l’episodio si è verificato nella storia della ritualità della festa patronale ma il danno causato dal forte vento, che ha fatto staccare il quadro di tela della Madonna della Civita, esposto nella piazza centrale, ha colpito moltissimo l’opinione pubblica locale, suscitando anche comprensibili, ma non certo giustificabili, reazioni improntate a una bigotta visione quasi superstiziosa che qualcuno ha voluto vedere nell’accaduto.
Questi i fatti. Nella notte tra lunedi 15 e martedi 16, un forte vento, che ha provocato fastidiose conseguenze per infissi e per le colture locali, ha fatto staccare il quadro in tela della Vergine nera patrona del paese e dell’arcidiocesi di Gaeta.
Questo, come da tradizione, era collocato in piazza Incoronazione, là dove la regionale 82 “Valle del Liri, proveniente da Avezzano, termina il suo percorso, immettendosi nella consolare n.7 “Appia”, proprio all’altezza del km 133 della statale che collega Roma a Brindisi.
Il quadro, opera dell’artista locale Fargiorgio che gli dette forma circa un secolo fa, viene innalzato, due domeniche prima della festa patronale, che ricorre il 21 luglio e che prevede quattro giorni dedicati alla Madonna della Civita (19, 20, 21 e 22), con una solenne cerimonia chiamata intronizzazione o ostensione.
Due domeniche dopo il termine dei festeggiamenti patronali, la sacra effigie viene tolta dalla sua svettante altezza e riportata nella chiesa dell’Annunziata, sito sacro della parrocchia di Santa Maria Maggiore.
Ebbene, se il vento, nel passato, aveva strappato, divelto o allentato i teloni propagandistici dei partiti politici che potevano esporre questo tipo di invito al consenso fino alle elezioni del 1974 (comprese), mai era successo che la furia della natura avesse fatto cedere il supporto dell’immagine della Madonna che veglia, benedicente, su Itri.
Fatto sta che il nottambulo popolo locale, avendo visto la criticità statica del quadro attaccato dal vento, alle tre di notte ha sollecitato gli organismi competenti con il conseguente arrivo in paese della squadra 5 A dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gaeta che, una volta sul posto, hanno provveduto a recuperare la sacra effigie e a consegnarla ai responsabili dei festeggiamenti, tra i quali il parroco don Guerino Piccione in primis.
Dopo qualche piccolo ritocco all’intera opera, la stessa tornerà troneggiante come prima nel cuore pulsante del centro aurunco proprio alla vigilia dell’apertura dei quattro giorni dei festeggiamenti.
Orazio Ruggieri
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