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Itri, la Madonna della Civita: una festa che ci riconcilia e ci avvicina un po’ di più al Padre

Di Orazio Ruggieri.

Nemmeno la calura, a volte torridamente asfissiante, del solleone di metà luglio ha mai spento il vigore della Fede e, nel caso della Vergine, della Venerazione della sua immagine, che porta, in occasione della ricorrenza religiosa della nera Madonna con il Bambino sul grembo, che la tradizione attribuisce alla mano pittorica dell’evangelista Luca, migliaia di pellegrini a salire il monte Civita, dal cui trae nome la Vergine scampata alle persecuzioni iconoclastiche di Leone III Isaurico, precursore della follia distruttiva che caratterizza l’oscurantistico comportamento dei novelli barbari odierni. Ed ecco allora che, nel raccoglimento che eleva e sublima la preghiera intesa anche come muto ma intenso colloquio con Dio e con la sua misericordiosa Madre, il 20 e il 21 di luglio, si rinnova quel mistico e vivifico abbandono nelle mani di Maria che tanti fedeli avvertono in maniera ancor più particolare ai piedi del quadro della Civita. Senza il supporto di roboanti effetti speciali, come la letteratura del messaggio pubblicitario chiama oggi i titoli e i contorni a effetto, sono in tanti ad ascendere al monte Civita. Li anima la certezza di trovare un sollievo morale, più ancora che materiale, alle angosce di una quotidianità che, sempre più priva di quei valori che nobilitano l’esistenza dell’umana progenie, viene avvertita con toni ogni giorno drammaticamente tanto intensi. E la grande Fede, oltre che la Venerazione a Maria apparsa a un pastorello con l’animo innocente e puro, che si trovava in compagnia della sua giovenca, sono la forza corroborante anche per i sacerdoti che, sotto la guida del rettore, padre Emiddio Petringa passionista, superiore anche della comunità dei seguaci di San Paolo della Croce, nativo di Ovada, i quali hanno la loro sede anche nel convento di Itri, avendo scelto la missione pastorale nel silenzio e nel raccoglimento, a fronte del pur positivo percorso che altri ministri di Dio pongono in atto nel chiasso e nel vortice della società del terzo millennio, con addosso i riflettori mediatici che evidenziano la loro azione nella vigna del Signore, hanno affidato la loro vita a Dio e a Maria, con il risultato di vedere il sacro monte mariano come autentico nodo di ascesi spirituale, oltre che di aggregante assemblea di credenti, con la fama crescente che ne ha fatto e continua a farne un luogo di forte richiamo per tutti. E così, provenienti da Itri, da Sperlonga, dalla Ciociaria, dalla provincia di Terra di Lavoro, dal Nord, dalla Germania, dal Belgio, dagli Stati Uniti d’America, dal Canada, dall’Australia, da tutte le parti del mondo, insomma, si ripete, ogni 20 e 21 luglio quel giubileo mariano tanto particolare che non trova pari in altri siti dedicati a Maria. Nessuna variazione al programma anche quest’anno. Nel pomeriggio di giovedi 20, dopo la celebrazione della santa Messa nella chiesa dove troneggia il quadro della miracolosa apparizione, alle ore 19,00, vi sarà un momento di preghiera (veglia). Dopodichè l’assemblea si disporrà in fila per percorrere, in processione, il tratto di strada che giunge fino al cimitero del santuario, prima di far ritorno, con una partecipazione orante e gioiosamente canora, al rituale che conclude i sacri uffici della vigilia. Il giorno della festa, venerdi 21, verrà celebrata una santa Messa ogni ora, a partire dalle ore 07,00. Alla celebrazione delle ore 11,00 prenderà parte, presiedendola, l’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, da poco più di un anno alla guida pastorale dell’arcidiocesi del basso Lazio pontino. Nel pomeriggio, alle ore 17,00 e 18.00 proseguono le celebrazioni in Chiesa per concludersi, quindi , con la celebrazione, alle ore 19.00, nel piazzale del Santuario, della coinvolgente santa Messa, inaugurando così la serie di questo intenso momento religioso che troverà luogo, fino alla prima domenica di settembre, nell’ampio piazzale. Ancora una volta si prevede che la forte carica di Venerazione per la Madonna nera con il Bambinello farà convergere sul sacro monte mariano folle festose di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.

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