Come già riportato dalla stampa in data 21 Marzo 2015, in base alle risultanze della riunione di maggioranza tenutasi in data18 Marzo 2015, ufficializzo oggi in questa sede la mia decisione di lasciare la maggioranza per passare all’opposizione.
E’ una decisione maturata con grande rammarico,ma conseguente non solo ai sopraggiunti impegni di natura professionale, che mi hanno costretto a lasciare delega e assessorato il 7 Gennaio scorso, ma anche agli eventi succedutesi nell’ultimo periodo di amministrazione che mi hanno convinto a prendere questa decisione.
Una maggioranza sempre di più appiattita sulle posizioni di una sola parte, il continuo malessere della popolazione per le aspettative disattese e, non ultime, le defezioni, dopo quella di Elena Palazzo, di Francesco Fargiorgio e Giovanni Ialongo.
Alla notizia della mia decisione diffusa dalla stampa il 21 Marzo ha fatto seguito, sempre a mezzo stampa una replica, per alcuni versi incomprensibile, del Sindaco in data 25 Marzo, ma ho evitato di controreplicare a mezzo stampa o con altri mezzi, perché ritenevo e ritengo che la sede per far conoscere in primo luogo le mie valutazioni ed i miei intendimenti fosse unicamente quella che ho scelto oggi, quella del Consiglio Comunale che è l’organo a cui mi onoro di appartenere.
In questi pochi anni di esperienza amministrativa, mi son sempre più convinto, che alcuni in questa maggioranza siano vittima di preoccupanti complessi di inferiorità, altrimenti farei veramente fatica a giustificare i comportamenti assolutamente irrazionali ai quali ho assistito, per non parlare delle bassezze di ogni tipo che sono seguite alla mia decisione, che esulano da una dialettica corretta e rispettosa delle altrui opinioni, che non dovrebbe mai avere risvolti di natura personale.
Il sottoscritto è stato il primo ad avvertire le difficoltà e il disagio che la crisi economica di questi anni ha attanagliato le famiglie itrane, soprattutto quelle meno agiate.
Debbo ritenere perciò che il Sindaco voleva forse riferirsi a qualcun’altro quando ha vagheggiato una mancata sensibilità a tali temi, che mi sono ben noti, anche in ragione della professione da me svolta, che mi porta ad essere quotidianamente vicino ai problemi delle attività produttive da me assistite.
Non è certamente imputabile al sottoscritto, ad esempio, il ritardo accumulato per decidere cosa fare per la gestione dei rifiuti, che ha causato per l’ennesima volta la proroga del nuovo bando al 31 Dicembre 2015, dopo che era tramontata l’ipotesi della gestione con una società in house per la quale ho più volte manifestato il mio dissenso.
Consentitemi però di fare con voi alcune riflessioni e porvi alcuni interrogativi per me ineludibili :
• Quale sarà la ricaduta sulle tasche dei cittadini per questo ennesimo rinvio ?
• Cosa abbiamo programmato, in concreto, in quattro anni di gestione amministrativa per l’organizzazione del personale dipendente, che è il motore della macchina amministrativa, in considerazione dei pensionamenti maturati lo scorso anno, che stanno maturando nel corrente anno, e che si prevedono nei prossimi anni?
• Dove sono le centinaia di migliaia di euro che si prevedeva di incassare per le pratiche di condono edilizio da analizzare e liquidare, dopo tanti anni, procurando al Comune risorse indispensabili per finanziare nuovi investimenti?
Il raffronto che viene spontaneo, e non solo per ragioni di affetto, Sindaco, con il suo predecessore, con il quale pure Lei ha a lungo collaborato, Giovanni Agresti, che ha governato questa cittadina per 12 anni, conseguendo ottimi risultati, e penso che sarebbe stato utile anche per Lei, senza retro pensieri, e senza elucubrazioni mentali, avvalersi della sua grande esperienza amministrativa e del suo contributo di idee.
Ed è anche grazie a lui che è stato, insieme ad altri, il promotore della sua candidatura e grazie anche ai miei elettori, che votando il sottoscritto hanno automaticamente dato anche il consenso alla sua elezione, se Lei Sindaco ha avuto in questi anni la possibilità di rappresentare il Comune di Itri.
In maniera maldestra e scorretta Lei ha voluto tirare in ballo la richiesta, politicamente legittima avanzata da Giovanni Agresti di un assessorato da assegnare al sottoscritto, suo nipote, quasi che fosse un dono grazioso richiesto da Giovanni Agresti per un suo congiunto o, peggio, un’imposizione che non avesse legittimità politica e, se permette personale, in considerazione dell’incarico specifico che ero chiamato a ricoprire.
Ad aprile dello scorso anno quando si è aperta la crisi, conclusasi a luglio, ogni forza politica ha rimesso in discussione l’accordo iniziale ed aveva richiesto una rappresentanza in Giunta.
Era inevitabile che si rimediasse alla stortura frutto di accordi pre-elettorali che aveva, inspiegabilmente, escluso dalla Giunta il delegato al Bilancio, proprio in ragione della valenza gestionale della delega ricoperta, e indipendentemente da chi ne fosse il destinatario.
O forse Lei riteneva proprio il sottoscritto non all’altezza dell’incarico?
Ma allora avrebbe dovuto avere il coraggio e la correttezza di dirlo documentandone pubblicamente le ragioni?
Gli apprezzamenti ricevuti dal sottoscritto, indistintamente da maggioranza ed opposizione, per il mio impegno sarebbe stata la risposta più consona ad un modo antico, a voler essere buoni, che Lei ha di relazionarsi politicamente e amministrativamente con i suoi avversari e, ahinoi, anche con i suoi collaboratori.
Assessorato che ho accettato con scetticismo in considerazione degli equilibri già di allora incerti, che ho svolto con impegno e abnegazione, con professionalità, serietà e competenza, coordinando le mie iniziative con il resto della maggioranza, ma che ho lasciato tranquillamente, senza mostrare alcun attaccamento alla poltrona, quando i ed i miei sostenitori ci siamo accorti che non c’erano più le condizioni politico-amministrative per andare avanti.
A testimonianza del mio impegno ci sono i risultati, di cui anche Lei indirettamente ha fatto vanto, senza avanzare allora riserve di alcun genere:
• La risoluzione del problema dei parcheggi;
• La rinegoziazione dei mutui;
• Le transazioni legali e il Bando Bar;
• Le linee guida per le attività produttive;
• Le richieste di finanziamenti alla Regione Lazio per l’abbattimento del carico tributario per i cittadini;
• La nuova organizzazione nell’utilizzo delle strutture sportive;
• L’impegno profuso per il completamento delle graduatorie delle case popolari;
• La gestione delle nuove regole per l’introduzione dell’IMU per l’anno 2012, della Tares per l’anno 2013 e della Tasi nell’anno 2014, con la diminuzione dell’IMU sull’uso gratuito a familiari dei beni immobili e l’abbattimento del valore tassabile per le aree edificabili gravate da vincoli;
• Il recupero dell’evasione tributaria ed il corretto e costante mantenimento degli equilibri di bilancio.
Un progetto politico però, non fallisce solo quando non si riesce a portare a compimento un grande obiettivo, ma anche quando non si riesce ad assicurare l’ordinaria amministrazione per problematiche apparentemente minori ma importanti per la vita di tutti i cittadini, nessuno escluso.
Come, per esempio, nel non decidere se rendere carrabile una piazza, se spostare un mercato settimanale, se consentire l’edificazione con un piano particolareggiato e via continuando.
Non posso perciò che far mie le stesse considerazioni critiche avanzate chiaramente dall’assessore Fargiorgio, che ha lamentato la divergenza di vedute in seno alla maggioranza, l’immobilismo dell’amministrazione, la mancanza di scelte condivise, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione.
Vogliamo parlare delle carenze organizzative e operative alle quali ho assistito quando, per mesi interi, muovendomi per il mio incarico nei corridoi del Comune,mi trovavo dinnanzi qualche dirigente che lamentava l’assenza, la latitanza politica degli altri consiglieri e degli assessori ?
Vogliamo ricordare in quante occasioni sono stati portati alla valutazione della Commissione Consiliare argomenti sui quali la maggioranza non si era mai espressa?
Vogliamo ricordare quante volte vi ho pregato di programmare l’ordine del giorno delle nostre riunioni per rendere concreto e proficuo il nostro lavoro?
E quante riunioni organizzate all’ultimo momento per decidere senza aver il tempo di conoscere e riflettere?
Vogliamo ricordare infine, le problematiche nelle quali non abbiamo brillato come, ad esempio, la questione degli allevatori, la caccia ,i lavori di Piazza Umberto I, il parcheggio della stazione e le innumerevoli iniziative che sono state da me portate avanti nell’ interesse dei cittadini e che hanno trovato ostacolo negli stessi consiglieri di maggioranza ?
I risultati di tutte queste contraddizioni e di questa cattiva guida da parte Sua, come capo dell’Amministrazione, sono peraltro sotto gli occhi di tutti.
Invece di provare a dare risposte politiche e, soprattutto amministrative qualcuno, che Lei conosce bene, ha maldestramente provato addirittura a mettere in discussione l’integrità morale e la correttezza politica del sottoscritto, che ha profuso grande impegno, con i risultati che le ho sintetizzato, pur dovendo conciliare il suo incarico con gli impegni professionali e personali, in un periodo di grande sofferenza economica,sociale e morale della nostra comunità cittadina e del contesto nazionale.
Ma con la mia decisione di abbandonare la sua maggioranza per le ragioni che le ho esposto, il mio impegno politico non finisce e lo continuerò probabilmente aderendo ad un Partito che sento più vicino, senza avanzare richieste di gratificazione personale e nel rispetto delle persone degli ideali comuni, e soprattutto, senza mai dimenticare le esigenze o girare le spalle a tutti coloro che hanno delle necessità, fino all’ultimo cittadino, grazie al quale ho avuto l’opportunità di fare questa esperienza amministrativa.
Alla luce di tutte queste considerazioni più che chiedere a me le motivazioni della mia scelta di lasciare la maggioranza sarebbe forse il caso che qualcuno mi dica, in concreto, quali sarebbero i motivi per rimanere ancora.
Riguardo all’argomento al successivo punto all’ordine del giorno il rendiconto dell’anno 2014, prego la Dottoressa Iacuele di mettere a verbale, che considerata l’importanza dell’argomento, ritengo illegittima ed irrispettosa la procedura adottata, in quanto la documentazione e gli allegati inclusa la relazione del revisore, dovevano
essere a disposizione di tutti i consiglieri almeno 20 giorni prima del Consiglio nè io nel il consigliere Fargiorgio abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito se non quella della convocazione del consiglio comunale anch’essa oltre i limiti dei 5 giorni utili, previsti dalla Legge, ritengo quindi di non aver avuto il tempo necessario per poter esprimere un motivato giudizio sullo stesso e pertanto alla luce di queste considerazioni abbandono la seduta.
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