Chi si aspettava dalla riunione del Comitato Sezionale, con la presenza del segretario provinciale Michele Forte, uno scontro ferocetra i sostenitori di percorsi politici diversi è andato deluso. La discussione, portata avanti con una dialettica matura e democraticamente rispettosa delle idee altrui, ha proiettato all’esterno l’immagine di un partito, l’UDC, unanimamente convinto e sostenitore che la correttezza comportamentale scaturisce, innanzi tutto, dal rispetto degli accordi presi. E, sulla scorta di queste premesse, “ la fruttuosa analisi condotta da tutti gli intervenuti nella discussione coordinata dall’ex senatore Forte, -si legge in una nota diramata al termine della riunione del Comitato Sezionale- ha ribadito che, sulla base degli accordi sottoscritti politicamente con FI già cinque anni fa e ribaditi con la riconferma a segretario sezionale del dott. Aristide Iacotucci, la candidatura a sindaco, in occasione delle amministrative del giugno, prossimo deve colorarsi dei tratti iconici del partito che vede l’impegno sociale in politica dei cattolici, vale a dire l’UDC”. E’ trionfato, insomma, quello che molti hanno definito l’<orgoglio> di quanti si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa, “quell’orgoglio fatto non di autoesaltazione vanesia, ma di razionale convincimento di stare a battersi per una causa giusta, sorretta da quei fondamenti ideologici che esaltano i valori del pluralismo interclassista tramandati dai vari Romolo Murri, Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi e da tanti pilastri fondanti della Democrazia e della Libertà in una Italia, repubblicana e rispettosa di qualsiasi idea professata nel rispetto pieno di ogni essere “vivente”, anche nel grembo materno”. Come conseguenza diretta delle conclusioni della riunione del Direttivo di lunedi sera, è stato il rinvio al mittente, con civile ma fermo tono interlocutorio, della comunicazione con cui si indicava il nominativo di ”una figura, <indubbiamente rispettabilissima> per l’investitura che gli si andava a conferire, comunicazione che, però” – secondo l’UDC- veniva formulata contravvenendo ad accordi preesistenti e mai negati, nonostante il tentativo di accreditarli come il frutto di un parlare di interlocutori che, nel frattempo, avevano abbandonato lo scenario politico. In second’ordine, avendo il partito già indicato nella figura dell’ins. Mario Petrillo il candidato espresso dall’UDC, si conferma questo deliberato come aspirazione unanime degli iscritti e dei simpatizzanti. Cercheremo, da questo momento in avanti –prosegue pure la nota- quegli elementi di unione e di coesione con tutte quelle forze che condividono con noi visioni ideologiche e impostazioni programmatiche che, pur senza rivelarsi copie clonate o doppioni identici, puntino alla giusta impostazione operativa tesa alla piena realizzazione della libera aspirazione di ogni singola anima della comunità. Siamo più che convinti –conclude il documento- che Itri merita un autentico salto di qualità, che non si esprima solo in declamazioni autoreferenziali ma che risulti ispirato a quel sempre attuale principio che ha auspicato un progresso autentico senza avventure”.
Di Orazio Ruggieri.
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