Torneranno a incontrarsi lunedi prossimo per apportare i dettagli definitivi alla stesura del Piano Pagnano (lo strumento urbanistico che disciplina l’insediamento urbanistico nella zona propinqua allo scalo ferroviario e dove è prevista l’ubicazione di strutture industriali e artigianali). Lo hanno deciso, di comune accordo quanti hanno preso parte alla riunione indetta dal sindaco De Santis, ieri, per capire se c’era ancora la volontà di far giungere questa consiliatura al suo quinto anno di vita. Erano assenti Italo La Rocca, del gruppo di Sinistra Unita, Antonio Ruggieri, polo Agresti, e Francesco Fargiorgio, NCD, tutti e tre già assessori della compagine amministrativa. Relativamente all’approvazione del Piano Pagnano, anche se con alcuni distinguo sul gradimento non proprio totale della bozza di stesura, si è registrata la volontà, così come affermato più di un anno fa dal consigliere Mario Petrillo, di caratterizzare il fine mandato di questa assise con la realizzazione di una serie di opere “utili alla collettività e cui approvazione risultava indilazionabile nel tempo”.
Tutti concordi anche nell’accogliere la proposta ipotizzata dal sindaco De Santis di agevolare l’insediamento di attività nel centro storico di Itri alta, rimasta priva di una sola struttura di accoglienza (locale ristorazione, bottega artigianale, laboratorio culturale e simili) che confortasse la visita del pur crescente afflusso turistico. A fronte delle preoccupazioni sollevate dall’assessore Paola Ruggieri, che temeva per un pericoloso mancato introito nelle voci del bilancio comunale dell’importo previsto per eventuali insediamenti in quella zona, veniva fatto notare che l’esiguità numerica di quanti avrebbero attivato un’attività nella zona non doveva frenare l’entusiasmo derivato dall’incentivo che verrebbe concretizzato nell’abolizione, per cinque anni, al 100% delle tasse dovute alle casse comunali. Il terzo punto sul quale ci si è trovati d’accordo riguardava la definizione del regolamento che disciplina l’affidamento a strutture socialmente utili di beni confiscati alla malavita. Dalla discussione è emerso che finora il comune non gestisce beni legalmente sequestrati a cosche o persone malavitose, ma, con grande sollievo per la gente che è venuta subito a conoscenzadelle conclusioni dell’incontro, due sole unità edilizie realizzate in deroga alle norme vigenti in materia e quindi classificate come manufatti abusivi. Nel pomeriggio di ieri, ad aumentare l’interesse politico suscitato dall’iniziativa del sindaco De Santis, è poi giunta la notizia della convocazione, per venerdi 17, dell’assemblea pubblica del PD che il segretario Raffaele Fabrizio ha indetto per ore 18,00 presso la sede di via Toti.
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