Salta ‘in zona Cesarini‘, la posa in opera di una stazione per telefonia mobile della Wind che prevedeva l’attivazione di un’antenna alta ben 24 metri aggettante sul sottostante paese. Il comune, sollecitato dal Comitato “Itri Salute e Ambiente“, appositamente sorto per contrastare il progetto dotato di tutti i permessi rilasciati dagli enti esterni all’ambito comunale, ha posto il suo veto, facendo rinviare nelle sedi legali la prosecuzione o meno dei lavori. L’antenna, secondo il progetto del gestore Wind, doveva essere piazzata sulla collina di San Cristoforo, altura aggettante su tutto il sottostante paese, all’interno di una proprietà privata dove, a quanto asserito dal Comitato, subito sceso in campo, era stata già realizzata una base in cemento di quattro metri per quattro. Sabato mattina alcuni grossi camion erano giunti a Itri per trasportare, lungo l’erta salita, il lungo palo ma alcuni macigni finiti sulla strada che porta al culmine della collina San Cristoforo, dove scorrazzano cinghiali e cavalli allo stato brado, ha impedito che l’operazione venisse portata a termine. Non contenti dell’inatteso successo, frutto di una casualità tanto particolare, i promotori del Comitato, dopo aver appreso della sospensione dei lavori da parte del comune e aver espresso la loro soddisfazione, si sono attivati per promuovere una raccolta di firme per chiedere al commissario prefettizio l’elaborazione di un Piano antenne che regoli l’installazione futura di simili strutture. Per quanto riguarda l’operazione della Wind, per ora bloccata, i cittadini ricorrenti, tra i quali spicca l’assenza totale di ecologisti che in passato avevano portato avanti tenaci battaglie a tutela del territorio, hanno fatto presente che una antenna alta ben 24 metri, collocata sulla collina di San Cristoforo (dopo che lo stesso gestore ha già un ripetitore sulla collina dirimpettaia di Sant’Onofrio) va rigettata per una serie di motivi. L’impatto paesaggistico, essendo la zona panoramicamente visibile da tutto il paese che, a suo tempo, contrastò l’attivazione, sul mastio del castello di un’antenna per adsl wi fi (quando ancora Itri non era servita via cavo) sporgente di soli 30 centimetri. A San Cristoforo, a poche decine di metri, era stato trovato, tre anni fa, un antico sacello che aveva fatto classificare la zona come area archeologica. L’antenna sarebbe sorta proprio davanti al sentiero naturalistico appena istituito dal parco dei Monti Aurunci che da quel posto fa raggiungere Monte Grande. Oltre a queste considerazioni, concludono i ricorrenti, c’è l’incombente pericolo derivante dalle onde elettromagnetiche. Come già successo per situazioni identiche in altri comuni, la palla passa ora alle sedi istituzionali giudiziarie.
Di Orazio Ruggieri
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