Il dono più bello ricevuto in occasione del raggiungimento della maggiore età è stato il ritorno alla pienezza della vita.
E il beneficiato ha voluto darne pubblicamente atto al suo salvatore con un’attestazione tanto singolare. Sul suo letto di ospedale, dove era degente, Lorenzo Russo di Penitro di Formia (nella foto con il dott. Viola) ha appeso un festone con un disegno nel quale, ricordando il suo 18° compleanno, ne ha dedicato la ricorrenza al dott. Vincenzo Viola, dirigente U.O.C. del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, oltre che ai suoi cari che avevano vissuto, insieme a tanti parenti e amici, drammatici momenti.
E nel racconto di quanto gli è capitato c’è la ricostruzione dei fatti e, come sottolinea lo stesso ragazzo, c’è la premurosa e professionale deontologia dei dottori che, in altre situazioni e in altre realtà avevano dimesso con tanta leggerezza i pazienti di turno, poi deceduti per le complicanze succedutesi in seguito. “Mentre, a bordo dello scooter – ha ricordato Lorenzo – mi stavo recando con un amico verso Formia, all’altezza del distributore attivo nei pressi del CONI, l’imprudente condotta di guida di un altro motociclo, che non ha rispettato l’obbligo di fermarsi per darci la precedenza, ci ha fatto cadere a terra. Gli amici che erano con noi hanno subito allertato le forze dell’ordine e il 118 che ha provveduto a trasportarmi presso il Pronto Soccorso del nosocomio formiano. Nonostante la mia voglia di andare via dopo i primi controlli, i medici hanno voluto andare a fondo nel controllare al meglio il mio stato fisico, catalogato come cartellino rosso, facendomi sottoporre a una TAC, esame che ha rivelato ferite gravi al fegato e alla milza con grave shock emorragico che ha procurato gravi lesioni interne all’addome. Il drammatico risultato del referto ha prontamente richiesto il lavoro di capacità dell’equipe al momento presente e diretta dal dott. Viola, in collaborazione con il dott. M. Pensavecchia, la dott. F. Coreno, l’anestesista I. Romano e la grande professionalità del personale della sala operatoria sempre pronto alle emergenze”.
L’intervento, che pure aveva tenuto in apprensione, per via della complessità delle ferite riportate, parenti e amici, si è risolto nel migliore dei modi e, benchè si trattasse di una prognosi riservata, l’uscita soddisfatta del chirurgo ha portato soddisfazione e compiacimento alla gioiosa folla di amici e parenti in trepida attesa fuori della sala operatoria. Nonostante il brillante risultato, è stato difficile, per noi operatori dell’informazione, contattare direttamente il dott. Viola (credeteci, persona anche timidamente riservata nell’autoreferenza nonostante i continui risultati che conferiscono al reparto l’immagine della buona sanità) ma l’eco della vox populi nei confronti degli operatori conferma quello che si è registrato in occasione di questo evento, iniziato drammaticamente e terminato nel migliore dei modi.
Di Orazio Ruggieri
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