L’attività di vigilanza lungo la filiera della pesca, ha portato, nel fine settimana al sequestro di tre esemplari di tonno rosso.
Il monitoraggio in mare dei militari della Guardia Costiera di Gaeta consentiva di individuare e fermare una unità da diporto intenta a navigare nelle acque del Golfo, con a bordo la specie protetta.
Sottoposta a controllo, venivano trovati, opportunamente occultati all’interno del natante, tre esemplari di tonno rosso, specie altamente migratoria, la cui cattura in questo periodo dell’anno è vietata per scopi riproduttivi. La cattura della specie, infatti, ne impedisce il successivo ripopolamento ittico.
Gli esemplari pescati, per un peso totale di circa 150 kg, venivano sottoposti a sequestro amministrativo per violazione della normativa nazionale che ha chiuso, lo scorso settembre, la “Campagna di pesca del Tonno rosso“, rendendola vietata in questo periodo dell’anno.
Al pescatore sportivo veniva elevata una sanzione amministrativa per violazione del decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che ne vieta la cattura, anche accidentale, da parte di pescatori professionisti e pescatori sportivi (per il raggiungimento del massimale del contingente di cattura assegnato dalla Comunità Europea) nonché per violazione del limite massimo pro-capite di kg 5 stabilito per la pesca ricreativa.
Il pescato, dopo essere stato sottoposto agli accertamenti di rito del personale sanitario dell’ASL che ne attestava l’idoneità al consumo umano, veniva donato in beneficienza.
Nelle medesime giornate, altri controlli venivano svolti a terra dalla Guardia Costiera, in materia di rintracciabilità, etichettatura e conservazione del prodotto ittico. Al termine di una ispezione ad un esercizio commerciale venivano elevate sanzioni amministrative in materia di etichettatura (per non avere fornito tutte le informazioni previste per legge in materia di tutela del consumatore) e sanzioni, con relativo sequestro amministrativo, per cattiva conservazione di molluschi bivalvi.
L’operazione svolta a terra ed in mare ha portato alla elevazione di sanzioni amministrative per un totale di circa quindicimila euro.