L’azione svolta dalla Guardia Costiera di Gaeta, in uno dei panorami più suggestivi del litorale gaetano, si colloca nell’ambito di una attività di polizia marittima eseguita su delega della Procura della Repubblica di Cassino, finalizzata alla prevenzione e repressione di reati ambientali lungo la fascia costiera Sperlonga – Gaeta, la Guardia Costiera di Gaeta ha posto in essere una complessa attività di controllo delle opere e manufatti presenti lungo la costa.
L’azione dei militari è stata rivolta a verificare la regolarità e rispondenza di tutti i manufatti ai vincoli ambientali vigenti, essendo la zona, peraltro, compresa tra i Siti di Interesse Comunitario nazionale per la conservazione degli habitat naturali.
Al termine dell’attività di monitoraggio ed ispezione della costa, durata diversi mesi e caratterizzata dall’impiego anche delle unità navali per monitorare le costruzioni realizzate sulla costa in zone non facilmente accessibili da terra, la Guardia Costiera di Gaeta ha individuato diverse opere sul pubblico demanio marittimo, realizzate in maniera abusiva con evidenti danni per l’ambiente costiero.
Tale risultato ha richiesto l’acquisizione degli atti autorizzativi presso i competenti uffici amministrativi, delegati alle gestione del Demanio Marittimo nonché lo svolgimento di precise attività tecniche, per individuare tali opere anche attraverso le risultanze del Sistema Informatico del Demanio, in dotazione agli uffici della Capitaneria di porto.
Sotto la lente d’ingrandimento dalla Guardia Costiera di Gaeta, sono finite numerose opere che hanno comportato lo sbancamento della scogliera, con realizzazione di terrazzamenti in cemento, scalinate, discese a mare e punti d’ormeggio, il tutto asservito all’uso esclusivo di alcune residenze costiere.
La capillare attività di controllo svolta ha portato alla denuncia all’Autorità giudiziaria di dodici persone, a cui sono stati contestati i reati di occupazione abusiva di demanio marittimo, di distruzione e deturpamento di bellezze naturali, di realizzazione di opere edilizie in assenza di permesso di costruire in zone sottoposte a vincolo paesaggistico e ricadente in area definita come Sito di Interesse Comunitario.
Le attività di indagine delegate, proseguiranno, per verificare anche il corretto trattamento dei reflui provenienti dalle strutture residenziali onde scongiurare eventuali sversamenti a mare che potrebbero causare danni all’ecosistema marino.
Sono state già avviate, intanto, le procedure amministrative per l’adozione dei previsti provvedimenti a tutela del pubblico demanio marittimo e dei connessi interessi erariali
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