Domenica 8 febbraio alle 17 nel teatro comunale ‘Luigi Pistilli’ è stato presentato il volume ‘La lingua di Cori. DIZIONARIO CORESE-ITALIANO ITALIANO-CORESE’ di Pietro Vitelli, pubblicato da Herald Editore con introduzione firmata da Mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento.
Oltre 20.700 lemmi, morfologia e grammatica, migliaia di frasi esplicative vanno a comporre un’opera frutto di anni di lavoro. “Dal 2008 – racconta lo stesso autore – ho letto o riletto tutto ciò che è stato pubblicato in corese, ho attinto alla memoria, alle storie familiari, alle interviste fatte a molti coresi anziani, ho teso l’orecchio ad ogni discorso dei parlanti il Corese. E ho cominciato a integrare il dizionario del 2006. Un lavoro di circa sette anni”. Il volume rappresenta infatti la terza edizione di un lavoro, ora notevolmente ampliato, dato alle stampe nel 1997 e nel 2006.
L’identità di una nazione o di una comunità si fonda prima di tutto sulla lingua con la quale si comunicano i bisogni, il dare e l’avere e soprattutto i sentimenti. Il corese, la lingua corese, è il fondamento di Cori e della sua comunità. “Il corese ci identifica come popolo – dice a tal proposito Vitelli – ci aiuta a rafforzare le nostre relazioni, ci accompagna nel presente e nel futuro, ci aiuta a capire anzitutto chi siamo. Il corese è la lingua che usiamo nei momenti della sofferenza e in quelli della gioia. Il mio è stato un lavoro quasi folle che spero possa in futuro essere proseguito da un altro folle o magari da un insieme di amanti della lingua, dei dialetti, del corese in particolare”.
Impreziosiscono la pubblicazione 18 opere di Pietro Nazzari, apprezzato artista corese recentemente scomparso, “pittore – così lo ricorda Mons. Felice Accrocca – dal tratto marcato e inconfondibile, che soprattutto con la matita e il carboncino ha avuto pochi rivali”.
E Mons. Accrocca è l’autore dell’introduzione all’opera, nella quale scrive: “Notevolmente arricchito rispetto alle precedenti edizioni del 1997 e del 2006, il Dizionario Corese-Italiano di Pietro Vitelli, questa volta accompagnato anche dal Dizionario Italiano-Corese, è strumento prezioso, oltre che affettivamente coinvolgente, perché consente di apprendere la storia stessa del nostro paese, delle sue tradizioni, di molti dei suoi abitanti”. “L’idioma nativo – afferma l’arcivescovo di Benevento poco oltre – è quel che più di ogni altra cosa caratterizza una persona, che le dà quel patrimonio identitario che si sostanzia di espressioni tipiche, di batture mordaci, proverbi”. “Quest’ultimo Dizionario, più completo dei precedenti, può consentirci un recupero, faticoso, eppure non impossibile, del nostro idioma. In esso sta la nostra anima di coresi: riappropriarsene – conclude Accrocca – è riconquistare noi stessi”.
Sono intervenuti, oltre all’autore, il sindaco di Cori Mauro Del Lillis, l’assessore alla Cultura Paolo Fantini, e, a seguire, Secondina Marafini, docente di greco e latino, Vincenzo Luciani, poeta e studioso di dialetti e lingue locali, Rino Caputo, docente universitario di Letteratura Italiana. Hanno recitato i testi coresi Maria Pia Palleschi, Tonino Cicinelli, Francesca Corbi. L’accompagnamento musicale ha visto Aldina Vitelli al pianoforte e Astrid Russo al violino.
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