Anna e Vito, una storia d’amore nella storia d’amore.
Tutto inizia con il più classico degli incontri, come in un romanzo, lui chirurgo, lei infermiera, capiscono sin da subito la loro “missione” di vita.
La loro avventura inizia quando decidono di lasciare l’Italia e andare in Uganda; i primi tempi per Anna sono difficili ma poi l’arrivo della prima figlia, gli amici, il desiderio e l’esigenza di rendersi utile li faranno trascorrere cinque anni in questo continente meraviglioso.
Un’esperienza, quella dell’Uganda che segnerà l’inizio di un percorso che dura da oltre dieci anni.
Al termine del loro lavoro in Africa, Anna e Vito rientrano in Italia, ma i ricordi, i sorrisi, le fotografie e i desideri sono troppo grandi per restare chiusi in un cassetto e così, con tanta buona volontà creano a Maglie “La casa del sorriso”, un luogo dedicato ai ragazzi meno fortunati, ma soprattutto una fonte di energia e di respiro per le famiglie che li accudiscono e li assistono.
Ogni pagina una storia, un ricordo, il racconto attento e sincero persone normali che fanno cose speciali pur non senza momenti di stanchezza, difficoltà e soprattutto delusione per non sentirsi mai abbastanza ascoltati e sostenuti dalle istituzioni, dalla politica e, a volte anche dagli stessi concittadini.
Chi fa volontariato, prima di fare qualcosa di utile per gli altri, sceglie di fare un atto di “sano” egoismo verso se stesso; il volontario non è un missionario, non è un portatore di pace e carità; è un uomo comune, che non ha la pretesa di cambiare il mondo ma cerca, nel suo piccolo di dare un senso alla propria vita, di mettere al servizio degli altri quel poco della sua esperienza, cercando di consegnare al prossimo una società migliore, un contesto ridipinto di nuovo.
Anna e Vito, nei loro anni di attività sono stati una calamita che ha attirato a sé decine e decine di ragazzi in difficoltà fisica, psichica ma anche sociale.
Oggi la casa del sorriso è una realtà solida e sicura, un abbraccio sempre aperto e aperto all’accoglienza, un luogo dove i ragazzi meno fortunati cercano di acquistare autonomia e rendersi utili per quello che possono; ma è anche un’esperienza formativa per tutti quei giovani educatori e volontari in formazione.
La casa di Anna e Vito è ancora in Africa , in Italia e in ogni dove, è ovunque e da nessuna parte, ma sicuramente è in questo libro “ La mia casa è la dove io porto il mio cuore” (il ricavato sarà devoluto all’associazione ICARO. Amici di AVSI Onlus”- acquistabile anche online).
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