Casa Editrice: Edizioni Ensemble
Collana: Officina
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 82
Prezzo: 12,00 €
“La notte dell’acqua alta” di Sebastiano Martini è un romanzo affascinante ed enigmatico, in cui si racconta una storia ambientata a Venezia che si svolge nell’arco di una notte. Una notte molto particolare: il 13 novembre 2019 vi fu infatti una distruttiva alluvione, che diventa la cornice all’interno della quale si muove l’intenso protagonista dell’opera. Max vive una misteriosa avventura e il lettore con lui, e spesso non si riesce a comprendere se ciò che accade sia reale o stia avvenendo solo nella testa del personaggio. Quando Max giunge a Venezia, l’acqua sta già iniziando inesorabilmente a salire; egli sembra incurante del pericolo, perché ha una missione molto importante da portare a termine, e deve necessariamente trovare compimento nella città che più ama – «Erano pochi i posti in cui poteva trovarsi veramente a suo agio e Venezia era uno di quelli. Una laguna, un punto di approdo e di partenza, una capitale ma anche un ghetto, uno spazio in cui il tempo aveva accettato di trascorrere con incedere più lento rispetto a tutto il resto del mondo, un luogo sospeso tra mare, terra e cielo». Il protagonista cammina tra le calle della Serenissima osservando la folla che lentamente si dirada; i più temerari come lui insistono invece a volersi godere lo spettacolo della città: si accomodano ai tavolini esterni dei bar, nonostante l’acqua arrivi ormai sopra le caviglie, sorseggiando la loro bevanda e assaporando l’atmosfera senza tempo della città. Max è a Venezia con una scusa ufficiale: deve presenziare a un’udienza in tribunale; c’è però una motivazione più nascosta, che non ci viene rivelata subito. L’autore gioca con la tensione che si viene a creare a causa degli strani comportamenti di Max: si intuisce che di lì a poco dovrà affrontare una sfida importante, che lo inquieta e che lo porta a girovagare nervosamente, cercando luoghi a lui familiari. Quando infine l’enigma è rivelato, il lettore comprende di trovarsi davanti a una storia di riscatto, in cui un uomo rischia tutto per potersi reinventare. L’acqua intanto sale, e sembra che le ansie e i timori di Max seguano la sua scalata; perso nei ricordi più amari e nei sensi di colpa, l’uomo si incammina verso il luogo deputato al suo riscatto, o forse alla sua disfatta, mentre tutto intorno a lui viene sommerso – «La città, così fragile e precaria, pareva un antico veliero inondato e scosso dalla tormenta. Le calli erano divenute canali e le fondamenta scomparse».
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