La Dirigente Maria Angela Rispoli e tutti gli insegnanti hanno voluto dare così grande risalto alla Giornata perchè convinti che educare alla difesa dei diritti significa formare persone aperte al dialogo, alla tolleranza e alla solidarietà, quindi alla pace, un presupposto ittinunciabile per tutti coloro che hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni. Gli alunni hanno lanciato i loro messaggi attraverso canti, poesie, riflessioni e drammatizzazioni. Nell’ascoltare le loro voci l’emozione è stata grande e ha portato alla mente il discorso di Malala Yousafzai, pronunciato all’ONU il 12 luglio 2013. Parole esplose con una forza prorompente che brucia le nostre coscienze e che ha illuminato uno scenario di morte e devastazione in vaste aree del nostro Pianeta dove non è salvaguardato nessun diritto. Bisogna dare una svolta ed il punto di partenza dev’essere la realtà che viviamo quotidianamente. Da qui la necessità di valorizzare nella nostra scuola iniziative sui temi dell’accoglienza, la solidarietà nei confronti di tutti i bambini e ragazzi, indipendentemente dalla loro provenienza ed estrazione socio-economica e culturale. In quest’ottica la nostra Dirigente ha aderito alla Festa dell’Albero “Le Radici dell’Accoglienza”, promossa da Legambiente, ed ha organizzato la manifestazione per i “Diritti dell’Infanzia”. Grande attenzione al significato simbolico della piantumazione di quattro alberi (il corbezzolo, l’olivo, il carrubo e il leccio) attraverso i quali è stata ricordata la legge 10/2013 che, all’art.2, prevede la messa a dimora di un albero per ogni bambino che nasce, al fine di creare un legame ideale tra i bambini stessi e il territorio che li accoglie. Piantare un albero, tanti alberi quanti sono i bimbi che vengono al mondo, significa riaffermare la vita, quella autentica, riscoprire valori umani simbolicamente rappresentati da ogni albero. La scelta del corbezzolo, dell’olivo,del carrubo e del leccio non è stata casuale: in questi alberi è racchiusa la storia di tutti i bambini italiani e non che devono trovare non solo accoglienza ma anche senso di appartenenza (corbezzolo) ad un Paese che abbia come valore la pace (olivo) da perseguire con tenacia e perseveranza (carrubo),anche a costo di sacrifici (leccio). La partecipazione di genitori accanto ai ragazzi è stata significativa e commovente. La condivisione di tali esperienze importanti fa ben sperare di poter educare i piccoli e far riscoprire ai grandi il significato autentico della dimensione umana in una società segnata purtroppo da una crisi di dentità dei valori.
comunicato stampa
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