Il Comitato No Biogas Latina torna a far sentire la sua protesta, soprattutto in virtù del marasma politico che in questi giorni sta investendo il capoluogo pontino, per cercare di evitare che tutto quello finora fatto per contrastare la realizzazione di un impianto in zona Chiesuola, possa essere vanificato dai dissidi politici.
E lo fa anche in relazione alla nuova elezione del consiglio e del Presidente della Provincia di Latina, organi ai quali il comitato rivolge formali richieste di intervento.
«Gli sconvolgimenti politici di questi giorni – commentano dal comitato – non devono in alcun modo intaccare il lavoro da noi finora svolto, anche in sinergia con l’amministrazione comunale. Nonostante ora i nostri politici siano totalmente occupati a ripristinare il governo della città, non devono dimenticare che la vita a Latina continua e le problematiche restano irrisolte. Quindi richiamiamo l’attenzione di tutti i consiglieri comunali, siano essi delle maggioranza o dell’opposizione, affinché si possa prendere una volta per tutte una posizione chiara e decisa in merito al biogas. Così come invitiamo il Servizio Urbanistica a continuare la loro opera di redazione del regolamento comunale a tutela delle nostre terre, della salute pubblica e dell’agricoltura».
Ma la richiesta di una presa di posizione ferma ed esplicita viene rivolta anche al neo eletto Presidente della Provincia Eleonora Della Penna.
«Come oramai è noto a molti, il problema del biogas riguarda tutta la Provincia di Latina, dalla pianura, al mare, fino alla montagna. Ragion per cui anche il nuovo assetto del consiglio di via Costa deve affrontare con urgenza la questione, studiando strategie idonee alla tutela del territorio tutto. Il nostro appello è diretto in prima istanza al Presidente Della Penna, sindaco di Cisterna, una città in cui già sorgono impianti a biogas e nella quale è in via di costruzione anche un altro. Parliamo di quello di Prato Cesarino, una centrale a biomasse che si vorrebbe costruire (proprio ai confini con il Comune di Latina) a ridosso delle abitazioni, a poche centinaia di metri dalla parrocchia, dal centro sociale e soprattutto dalla scuola materna. Una cosa assolutamente inammissibile che più volte abbiamo ribadito. Riteniamo dunque sia necessario un intervento globale a protezione di tutto il territorio provinciale, con una regolamentazione ad hoc condivisa da tutti i Comuni così da scongiurare una volta per tutte lo spettro delle centrali a biogas e biomasse. Presidente Della Penna, abbiamo già visto in lei uno slancio propositivo per ripristinare il corretto governo della Provincia, ora si impegni formalmente e concretamente per tutelare l’incolumità pubblica, i prodotti delle nostre terre, l’aria che respiriamo e soprattutto il futuro dei nostri figli e nipoti. I nostri avi hanno impiegato decenni per rendere vivibile questa zona, olim palus, non lasciamo che il lavoro da loro svolto venga vanificato da atti di speculazione di privati che hanno il solo fine di “fare soldi in maniera facile”. Il biogas e le biomasse non portano nessun beneficio alla popolazione e ai Comuni, questo è chiaro, allora perché assecondare interessi privati che danneggiano il territorio e la salute pubblica? Confidiamo nel suo rapido e deciso intervento».
Non manca infine un appunto del comitato sulla totale assenza della Coldiretti di Latina, alla quale sono state inviate comunicazioni senza però aver ricevuto alcun tipo di riscontro.
«Qualche giorno fa abbiamo letto su alcuni giornali e testate online il secco intervento della Coldiretti di Roma sulla vicenda di Velletri dove è in progetto la costruzione di una centrale a biogas in località Lazzaria. Secca la posizione dell’organizzazione nella persona del suo direttore Gabriel Battistelli, nel quale dichiarava esplicitamente la propria disapprovazione per questa tipologia di impianti “Abbiamo sempre manifestato apertamente il nostro dissenso da una politica agroenergetica che danneggia profondamente i veri agricoltori”.
Anche il Presidente di Coldiretti Roma e Lazio David Granieri afferma “Mai la Coldiretti si è nascosta dietro un dito quando viene messo a rischio il futuro delle imprese e del territorio dove le imprese operano. Ci siamo sempre attivati e continueremo a farlo in ogni angolo del Paese contro tutte quelle forme di speculazione, di consumo di territorio agricolo o di devastazione dello stesso che mettono a rischio la possibilità delle imprese agricole di svolgere la loro attività”.
Perché la sezione di Latina in tutti questi mesi non è mai intervenuta nel dibattito, portato avanti anche dall’amministrazione comunale, non ha mai accettato gli inviti ai nostri eventi e nemmeno ha mai risposto alle nostre comunicazioni? Perché non è scesa in campo a tutela degli agricoltori, tutela sancita dal loro statuto e ragione primaria della loro esistenza come associazione di categoria? Almeno ora attendiamo risposte».
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