La sedentarietà non è sempre un male: in questi casi è benefica per il cervello

Scopriamo in quali casi ci fa veramente bene non fare nulla e per quale motivo. Non sempre tutto è solo negativo, anzi, entriamo nel dettaglio.

Ci viene ripetuto tantissime volte che avere una vita sedentaria ci fa male e non ci permette di stare bene ma in alcuni casi questo non è completamente vero. Anzi! Noi oggi ti vogliamo parlare proprio di quando il cervello prende una pausa e si ricarica. Siamo certi che ti abbiamo incuriosito vero? Quindi non ci perdiamo in troppe chiacchiere.

Anziano che guarda cellulare e simbolo attenzione
La sedentarietà non è sempre un male: in questi casi è benefica per il cervello-Gazzettinodelgolfo.it

Andiamo a vedere quando avere qualche momento di sedentarietà ci fa assolutamente bene ed iniziamo ad imparare. Scorri le prossime righe e prendi nota!

La sedentarietà non fa completamente mai: ecco i casi giusti per il cervello

Condurre una vita sedentaria non è il massimo per la salute fisica e spesso neanche per quella mentale. Il motivo? Può aumentare il rischio di declino cognitivo. Anche se un recente studio condotto dall’Università del Sud Australia e pubblicato su The Journals of Gerontology ha evidenziato che alcune attività sedentarie aiutano la salute della mente.

anziano che legge un libro
La sedentarietà non fa completamente mai: ecco i casi giusti per il cervello-Gazzettinodelgolfo.it

Questo particolare studio è stato condotto da un team di medici e professionisti. Sono stati analizzati i risultati di due test. Il primo uno screening cartaceo che valutava le funzionai cognitive, mentre un secondo sulle rivelazioni fatte per mezzo di computer. Ecco quindi che alcune attività sedentarie che prevedono lo scambio di interazioni sociali come la lettura, il bricolage o le carte aiutano la memoria ed il pensiero degli anziani.

Al contrario, attività come guardare la televisione sono dannose per la mente. Lo studio è stato condotto su 397 persone sane dal punto di vista cognitivo con una età compresa tra i 60 ed i 70 anni. E’ stato dato loro un questionario dove indicare che cosa avevano fatto nei due giorni precedenti. Ecco quindi il dato emerso.

Chi socializzava, anche in attività sedentarie come la lettura o una la musica aveva un punteggio superiore rispetto a chi guardava la tv o giocava ai videogiochi. Ecco che questi studi potrebbero aprire nuovi scenari per le persone che soffrono di demenza o di Alzheimer. Ricordiamoci poi sempre che una giusta attività fisica ci aiuta, come non fumare, seguire una dieta sana e dormire 7/8 ore.

In sostanza, attività sedentarie come leggere o il bricolage aiutano la mente perché ci danno una mano nella risoluzione dei problemi, mentre quelle che non prevedono alcuno sforzo non sono favorevoli per gli anziani.

Gestione cookie