Figlia del compianto Vittorio, Anna Foa è un’insigne studiosa, docente di storia moderna all’università “La Sapienza” di Roma. Il libro prende in esame la persecuzione che gli ebrei romani subirono durante l’occupazione tedesca della città tra il settembre 1943 e il giugno del 1944.
Profondamente originale la prospettiva da cui parte la sua narrazione. Nell’accendere i riflettori sul rastrellamento dell’ottobre 1943, l’autrice concentra l’attenzione su un singolo edificio: un antico fabbricato di abitazione sito in via del Portico d’Ottavia al civico 13, nel cuore del centro storico, proprio al confine di quello che fino al 1870 era stato il ghetto di Roma. All’epoca il palazzo era abitato interamente da ebrei, affascinante e misterioso, dotato di logge e di un cortile colonnato, con percorsi intricati e un’alternanza tra spazi angusti e improvvise aperture. Un edificio in cui l’autrice ha vissuto e amato negli anni dell’infanzia.
Il 16 ottobre del 1943 quel mistero fu profanato dalle truppe naziste che entrarono nel palazzo arrestando più di trenta ebrei, un terzo dei suoi abitanti, tra i più poveri della Comunità. La gran parte erano anziani ma c’erano anche donne e bambini.
L’adattamento che Anna Foa propone per la “Casa dei libri” è una straordinaria occasione educativa per gli alunni delle classi quarte e quinte delle nostre scuole cittadine.
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