L’evento drammatico che ha portato via ai propri cari il capitano Gabriele Orlandi, di 36 anni, durante una esibizione tenutasi a Terracina con un Eurofighter dell’Aeronautica militare e che fatalmente si è schiantato in mare durante l’Air Show 2017 (la notizia è stata riportata da tutti media Nazionali e non solo) ha riaperto le polemiche su questo tipo di spettacoli, tra i favorevoli ed i contrari. Molte le frasi di cordoglio espresse alla famiglia sui social network.
Dopo ogni grave evento si apre giustamente un periodo di riflessione sull’accaduto e la dovuta Inchiesta delle forze armate è seguita dall’apertura di un altro fascicolo d’indagine da parte della Procura di Latina, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Gregorio Capasso. L’organizzazione di un così importante avvenimento sul territorio Pontino ha messo in moto una grande macchina organizzativa anche sotto l’aspetto della sicurezza ed il Comune di Terracina ha dimostrato, anche questa volta, una buona organizzazione per eventi di così elevata portata territoriale.
Così anche l’organizzazione lungimirante del Prefetto di Latina Pierluigi Faloni, che per tale evento aveva già predisposto l’apertura della sala crisi presso la Prefettura (la “sala crisi” della Protezione Civile è di fatto una sala operativa unificata dove vi presenziano anche le diverse forze dell’ordine territoriali). A tal proposito sulla questione della “sala crisi”, Clara Lucchesi, Segretario Generale Provinciale di Latina dell’Ugl-LeS (sindacato di polizia), ha espresso qualche perplessità sulla attuale strutturazione di tale importante ente per la sicurezza: “Sua eccellenza il Prefetto ha pensato bene di predisporre l’apertura della sala crisi della Protezione Civile per la gestione della sicurezza di questo evento.
Ma, ci chiediamo: tale disposizione sarebbe stata sufficiente per gestire la sicurezza in casi ancor più gravi? Una sala crisi nasce per coordinare il personale sul territorio mediante le comunicazioni e, tuttavia, a tutto si è pensato tranne che ad aumentare il personale presso il centralino, lasciando invece un solo operatore allo smistamento del traffico telefonico, sia quello della Prefettura che quello della Questura”.
Ha poi proseguito la Lucchesi: “la nostra organizzazione sta segnalando da diverso tempo la criticità dell’unificazione dei due centralini (Questura e Prefettura), strutture con compiti e priorità molto diverse tra di loro.
Tra l’altro Elvio Vulcano, Coordinatore Nazionale del LeS, aveva già segnalato a febbraio del 2016 (prima che si avviasse la sperimentazione su Roma) i punti deboli e quelli critici del numero unico 112. Oggi i fatti, a distanza di quasi due anni, ci danno ragione ma questa, si può ben capire, per noi è una magra consolazione, visti i recenti fatti di cronaca. Oggi sta accadendo la stessa cosa sul territorio pontino e speriamo di non dover pronunciare il classico “noi lo avevamo detto” sulla pelle di qualcuno. Ci auguriamo che il Questore ed il Prefetto di Latina trovino una soluzione a quanto da tempo stiamo segnalando.”
Comunicato stampa
LeS (Libertà e Sicurezza) Polizia di Stato Segreteria Nazionale