Ladri di ruote scatenati a Gaeta: “Adesso ci organizziamo da soli”

Ennesimo raid malavitoso notturno a Gaeta ai danni dei proprietari di automobili lasciate parcheggiate all’aperto.

I ladri di ruote hanno colpito ancora una volta nelle zone degli Eucalipti, del tribunale e del Colle.

Addirittura, sottolineano con una rabbia, neppur contenuta, le vittime del nuovo furto con scasso, non si sono fermati neppure davanti alle autovetture che contenevano al loro interno seggiolini e portabebè per neonati o bimbi in tenerissima età.

Immaginabili i disagi, oltre che l’indignazione, dei proprietari che, di prima mattina usano l’auto sia per recarsi al lavoro, raggiungendo stazioni ferroviarie in altri comuni, sia per accompagnare nei siti assistenziali e formativi i piccoli per il cui trasporto abbisognano del materiale tenuto nell’abitacolo delle auto messe fuori uso. In più di qualche caso gli autori del gesto criminoso hanno rotto i vetri per poter rifornirsi del cric custodito nel portabagagli della macchina.

Purtroppo, si fa pure notare, la zona non è servita da telecamere pubbliche, ciò permette ai ladri di ruote di agire non con più facilità, per cui gli inquirenti dovranno affidarsi alle immagini riprese dalla struttura particolare piazzata da qualche privato per tutelarsi dopo essere rimasto, a sua volta, vittima di tali furti. “Ora ci dovremo organizzare da soli” comunica, a nome delle vittime di ieri e di una decina di casi precedenti, un operatore nel campo della Giustizia.

“Abbiamo fatto sentire, tramite i nostri rappresentanti di quartiere, l’esigenza che Gaeta torni a essere sede di Compagnia dei Carabinieri, deterrente, questo, che concorrerebbe a dissuadere qualcuno dei malviventi per via della maggiore presenza di tutori dell’ordine nelle strade e nei quartieri della città soprattutto di notte. Resta, poi, il problema della benevola superficialità con cui l’ordinamento legislativo permette il ritorno in libertà, allorché vengono arrestati, degli autori di questi atti vandalici e fortemente turbativi della vita di un nucleo familiare.

A questo punto –conclude l’interlocutore collettivo- abbiamo deciso di chiedere, a turno, giorni di ferie per poter svolgere compiti di pacifico e civile controllo preventivo notturno e, se questa è l’unica via che lo Stato ci lascia per proteggere le nostre famiglie, il nostro lavoro e, soprattutto, la nostra dignità di persone rispettose delle leggi, allora vuol dire che stiamo messi proprio tanto male!”

Di Orazio Ruggieri

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